Mutate condizioni politiche ed economiche (Aragona, 1993) assieme alla consapevolezza dei limiti delle modalità dello sviluppo avutosi dalla prima rivoluzione industriale in poi (Aragona, 2000) hanno portato già da decenni il formarsi di proposte nuove nei processi di pianificazione, progettazione e realizzazione di insediamenti sia urbani che extraurbani. Le questioni legate all’energia (produzione ed uso) ed ai negativi impatti sia relativi alle componenti naturali che a quelle sociali stanno richiedendo sempre più chiaramente la necessità di un approccio integrato nel pensare e costruire lo spazio antropizzato (De Pascali, 2008). Questo approccio è quello ecologico (Aragona, 2011). Molti territori che sono stati tra i principali e più antichi luoghi dell’industrializzazione è da tempo che stanno riconvertendosi secondo tale filosofia. La finalità ultima è il miglioramento della qualità della vita degli abitanti compatibile con l’impiego delle risorse e condizioni locali associata alla possibilità di attività economiche e sociali che diano un senso allo spazio costruito e non: una visione capace di integrare l’ecologia umana con i rientri del capitale come nel 1991 richiedevano Appold e Kasarda. Nei Paesi Bassi dal 1989 è in corso l’esperienza di Ecolonia, più recentemente Copenaghen Sustainable City si sta ponendo come esempio guida. Mentre è interessante notare che sono oltre 30 anni che in Cina si sta costruendo una Grande Muraglia Verde (Visenti, 2011). Lo scritto intende svolgere delle riflessioni critiche su esperienze esistenti evidenziando la necessità di una lettura multicriteria che sia capace di fare emergere le diverse componenti e gli effetti diretti ed indiretti, attuali e ipotizzati per il breve, medio e lungo termine, a scala locale e di area vasta. Ovvero di verificare vi sia coerenza con le indicazioni della Carta di Lipsia (2007) che richiede “...strategie della politica di sviluppo urbano integrato… coordinate a livello locale, e di città-regione più vasto… un partenariato tra città e zone rurali e anche tra città piccole, medie e grandi e città all’interno di città-regioni e aree metropolitane” esito dell’evoluzione avviatasi nel 1973 con The Limits of Growth (Meadows et al., Club di Roma): semi prodotti dall’Arcologia di Soleri e filosofia progettuale guidata dalla natura ( McHarg, 1969). Territori e città ecologiche quindi come spazio condiviso tra la tecnica, la natura e la politica ovvero il luogo ove si pratica l’urbanistica, l’arte di governare la polis e dove si formano i cives (Cacciari, 1991). Le considerazioni finali non intendono essere conclusioni definitive ma essere ipotesi di scenari Bibliografia Appold S.J., Kasarda J.D. (1990) “Concetti fondamentali per la reinterpretazione dei modelli e dei processi urbani”, in Gasparini A., Guidicini P. (a cura di) Innovazione tecnologica e nuovo ordine urbano, F. Angeli Aragona S. (2011) “Per il territorio e la città ecologica occorre una pianificazione e progettazione integrata” in Atti della XXXII Conferenza scientifica annuale Il ruolo delle città nell’economia della conoscenza, Torino, 15-17 settembre Aragona S. (2000) Ambiente urbano e innovazione. La città globale tra identità locale e sostenibilità, Gangemi Editore, Reggio Calabria - Roma Aragona S., (1993) La città virtuale. Trasformazioni urbane e nuove tecnologie dell’informazione, Gangemi, Reggio Calabria - Roma Cacciari M., (1991) Aut civitas, aut polis in (a cura di) Mucci E., Rizzoli P. L’immaginario tecnologico metropolitano, Franco Angeli De Pascali P., (2008) Città ed energia. La valenza energetica dell’organizzazione insediativa, Franco Angeli McHarg I.L., (1969) Design with Nature, J. Wiley & Sons, Inc. Meadows H. D (et al.), (1972) I limiti dello sviluppo, Club di Roma, Mondadori UE (2007) Carta di Lipsia sulle Città Europee Sostenibili Visentin G., (2011) La Muraglia verde che salverà Pechino dal grande deserto in R2, 10 marzo

Città ecologiche: lezioni ed indicazioni di piano e progetto

ARAGONA, Stefano
2012-01-01

Abstract

Mutate condizioni politiche ed economiche (Aragona, 1993) assieme alla consapevolezza dei limiti delle modalità dello sviluppo avutosi dalla prima rivoluzione industriale in poi (Aragona, 2000) hanno portato già da decenni il formarsi di proposte nuove nei processi di pianificazione, progettazione e realizzazione di insediamenti sia urbani che extraurbani. Le questioni legate all’energia (produzione ed uso) ed ai negativi impatti sia relativi alle componenti naturali che a quelle sociali stanno richiedendo sempre più chiaramente la necessità di un approccio integrato nel pensare e costruire lo spazio antropizzato (De Pascali, 2008). Questo approccio è quello ecologico (Aragona, 2011). Molti territori che sono stati tra i principali e più antichi luoghi dell’industrializzazione è da tempo che stanno riconvertendosi secondo tale filosofia. La finalità ultima è il miglioramento della qualità della vita degli abitanti compatibile con l’impiego delle risorse e condizioni locali associata alla possibilità di attività economiche e sociali che diano un senso allo spazio costruito e non: una visione capace di integrare l’ecologia umana con i rientri del capitale come nel 1991 richiedevano Appold e Kasarda. Nei Paesi Bassi dal 1989 è in corso l’esperienza di Ecolonia, più recentemente Copenaghen Sustainable City si sta ponendo come esempio guida. Mentre è interessante notare che sono oltre 30 anni che in Cina si sta costruendo una Grande Muraglia Verde (Visenti, 2011). Lo scritto intende svolgere delle riflessioni critiche su esperienze esistenti evidenziando la necessità di una lettura multicriteria che sia capace di fare emergere le diverse componenti e gli effetti diretti ed indiretti, attuali e ipotizzati per il breve, medio e lungo termine, a scala locale e di area vasta. Ovvero di verificare vi sia coerenza con le indicazioni della Carta di Lipsia (2007) che richiede “...strategie della politica di sviluppo urbano integrato… coordinate a livello locale, e di città-regione più vasto… un partenariato tra città e zone rurali e anche tra città piccole, medie e grandi e città all’interno di città-regioni e aree metropolitane” esito dell’evoluzione avviatasi nel 1973 con The Limits of Growth (Meadows et al., Club di Roma): semi prodotti dall’Arcologia di Soleri e filosofia progettuale guidata dalla natura ( McHarg, 1969). Territori e città ecologiche quindi come spazio condiviso tra la tecnica, la natura e la politica ovvero il luogo ove si pratica l’urbanistica, l’arte di governare la polis e dove si formano i cives (Cacciari, 1991). Le considerazioni finali non intendono essere conclusioni definitive ma essere ipotesi di scenari Bibliografia Appold S.J., Kasarda J.D. (1990) “Concetti fondamentali per la reinterpretazione dei modelli e dei processi urbani”, in Gasparini A., Guidicini P. (a cura di) Innovazione tecnologica e nuovo ordine urbano, F. Angeli Aragona S. (2011) “Per il territorio e la città ecologica occorre una pianificazione e progettazione integrata” in Atti della XXXII Conferenza scientifica annuale Il ruolo delle città nell’economia della conoscenza, Torino, 15-17 settembre Aragona S. (2000) Ambiente urbano e innovazione. La città globale tra identità locale e sostenibilità, Gangemi Editore, Reggio Calabria - Roma Aragona S., (1993) La città virtuale. Trasformazioni urbane e nuove tecnologie dell’informazione, Gangemi, Reggio Calabria - Roma Cacciari M., (1991) Aut civitas, aut polis in (a cura di) Mucci E., Rizzoli P. L’immaginario tecnologico metropolitano, Franco Angeli De Pascali P., (2008) Città ed energia. La valenza energetica dell’organizzazione insediativa, Franco Angeli McHarg I.L., (1969) Design with Nature, J. Wiley & Sons, Inc. Meadows H. D (et al.), (1972) I limiti dello sviluppo, Club di Roma, Mondadori UE (2007) Carta di Lipsia sulle Città Europee Sostenibili Visentin G., (2011) La Muraglia verde che salverà Pechino dal grande deserto in R2, 10 marzo
2012
978-88-95315-17-1
Città ecologica; Pianificazione/Progettazione; Gestione
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