The essay concentrates on the topic of water as a significant presence of natural and urban landscapes starting from its “mutable” and “dynamic” characteristic assumed as a crucial moment in the search for technological solutions regarding the “resilient vision” that conceptually and operationally is changing the consolidated defensive approaches. Going over the idea of the project as a post catastrophe “restoration”, new hazardspecific site-specificstrategies are tracing their way, characterized by the idea of a border as an “interactive edge”, like a third space, defining open and flexible bonds that shape new “Urban porosity”. Waterfronts and riverfronts become resilient spaces capable to adapt and maintain a “dynamic stability” in relation to the natural actions

Il saggio vuole porre l’attenzione sul tema dell’acqua come presenza caratterizzante i paesaggi naturali e urbani a partire dalla sua natura “mutevole” e “dinamica” assunta come momento centrale della ricerca di soluzioni tecnologiche in una “visione resiliente” che ribalta concettualmente e operativamente gli approcci difensivi consolidati. Superando l’idea del progetto come “ripristino” post-catastrofe, si fanno strada nuove strategie hazard-specifice site-specific caratterizzate da un’idea di confine come “bordo interattivo”, come un third space, definito da legami aperti e flessibili che configurano nuove “porosità urbane”. Waterfront e riverfront diventano degli spazi resilienti capaci di adattarsi e mantenere una “stabilità dinamica” rispetto all’azione degli agenti naturali.

The third space between land and water

TORNATORA R
2018-01-01

Abstract

The essay concentrates on the topic of water as a significant presence of natural and urban landscapes starting from its “mutable” and “dynamic” characteristic assumed as a crucial moment in the search for technological solutions regarding the “resilient vision” that conceptually and operationally is changing the consolidated defensive approaches. Going over the idea of the project as a post catastrophe “restoration”, new hazardspecific site-specificstrategies are tracing their way, characterized by the idea of a border as an “interactive edge”, like a third space, defining open and flexible bonds that shape new “Urban porosity”. Waterfronts and riverfronts become resilient spaces capable to adapt and maintain a “dynamic stability” in relation to the natural actions
2018
Il saggio vuole porre l’attenzione sul tema dell’acqua come presenza caratterizzante i paesaggi naturali e urbani a partire dalla sua natura “mutevole” e “dinamica” assunta come momento centrale della ricerca di soluzioni tecnologiche in una “visione resiliente” che ribalta concettualmente e operativamente gli approcci difensivi consolidati. Superando l’idea del progetto come “ripristino” post-catastrofe, si fanno strada nuove strategie hazard-specifice site-specific caratterizzate da un’idea di confine come “bordo interattivo”, come un third space, definito da legami aperti e flessibili che configurano nuove “porosità urbane”. Waterfront e riverfront diventano degli spazi resilienti capaci di adattarsi e mantenere una “stabilità dinamica” rispetto all’azione degli agenti naturali.
water, risk, fragility, interactive edge
acqua, rischio, fragilità, bordo interattivo
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