The nomofilachy tends to be measured through the dialogue between “internal” and “external” courts, always more widespread due to endemic factors, above all the protection of fundamental rights within the multilevel systems. The first profile points out the problem concerning the violation of art. 99 c.p.a. and its possible remedies, as well as two basic issues: i) the troubled relations between the Council of State and the Supreme Court with regard to the interpretation of the notion of jurisdictional power excess; ii) the issue of the suitability to pass judgment on the principles of law affirmed by the Plenary. On the contrary, as for the second profile, within theprogressive crisis of the principle of procedural autonomy of the Member States, we want to focus on two controversial issues: i) the crisis of the national res iudicata, in contrast with decisions by the Court of Justice or the Edu Court; ii) the relationship between art. 99 c.p.a. and the “nomophylactic” powers of the Court of Justice. These are aspects that tend to intertwine, so that a contentious issue often brings to the fore “internal” and “external” dialogue. The fundamental question we are trying to answer in this essay, is the following: how much does the renewed strengthening of the nomofilachy of the internal High Courts especially the Planarian Assembly of the Council of State, guarantee the certainty and predictability of the law? On this point, there are some recent judgments announced by the Constitutional Court and that focus on the centrality of the judgment considered as a constitutional principle, and the certainty of the law considered as a fundamental human right that is part of the “structure” of the judicial system, with the related consequences for the protection of it, even in cases of unreasonable compres- sion of the principle of procedural autonomy.

La nomofilachia tende a misurarsi sempre più col dialogo fra corti sia “interno” che “esterno”, sempre più diffuso a causa di endemici fattori, su tutti la protezione dei diritti fondamentali nell’ambito degli ordinamenti ’ multilivello. Quanto al primo profilo, rileva la problematica relativa alla violazione dell’art. 99 c.p.a. e ai suoi eventuali rimedi, nonché due questioni ’ di fondo: i) i tormentati rapporti tra Consiglio di Stato e Cassazione con riguardo all’interpretazione della nozione di eccesso di potere giurisdizionale; l’ ii) il tema dell’idoneità a passare in giudicato dei principi di diritto affermati l’ dalla Plenaria. Quanto al secondo profilo, invece, all’interno della progressiva l’ crisi del principio di autonomia procedurale degli Stati membri, ci si sofferma su due questioni particolarmente controverse: i) la crisi del giudicato nazio- nale, in contrasto con pronunce della Corte di Giustizia o della Corte Edu; ii) il rapporto tra art. 99 c.p.a. e i poteri “nomofilattici” della Corte di Giustizia. Si tratta di aspetti che tendono a intrecciarsi, per cui una vicenda contenziosa dà spesso luogo a dialogo «interno» ed «esterno». La questione di fondo, al quale il presente saggio prova a dare una risposta, è la seguente: quanto il rinnovato rafforzamento della nomofilachia delle corti supreme interne, in special modo dell’Adunanza planaria del Consiglio di Stato, garantisce cer- l’ tezza e prevedibilità del diritto? Sul punto si apprezzano alcune recenti sentenze della nostra Corte costituzionale, dalle quali emerge la centralità del giudicato, come principio di stampo costituzionale, e della certezza del diritto intesa come diritto umano fondamentale che fa parte della “struttura” dell’ordinamento, con le debite conseguenze quanto alla tutela di esso, anche nei casi di irragionevole compressione del principio di autonomia procedu- rale.

Diritto alla sicurezza giuridica nel dialogo "interno" ed "esterno" tra corti

TROPEA, Giuseppe
2018-01-01

Abstract

The nomofilachy tends to be measured through the dialogue between “internal” and “external” courts, always more widespread due to endemic factors, above all the protection of fundamental rights within the multilevel systems. The first profile points out the problem concerning the violation of art. 99 c.p.a. and its possible remedies, as well as two basic issues: i) the troubled relations between the Council of State and the Supreme Court with regard to the interpretation of the notion of jurisdictional power excess; ii) the issue of the suitability to pass judgment on the principles of law affirmed by the Plenary. On the contrary, as for the second profile, within theprogressive crisis of the principle of procedural autonomy of the Member States, we want to focus on two controversial issues: i) the crisis of the national res iudicata, in contrast with decisions by the Court of Justice or the Edu Court; ii) the relationship between art. 99 c.p.a. and the “nomophylactic” powers of the Court of Justice. These are aspects that tend to intertwine, so that a contentious issue often brings to the fore “internal” and “external” dialogue. The fundamental question we are trying to answer in this essay, is the following: how much does the renewed strengthening of the nomofilachy of the internal High Courts especially the Planarian Assembly of the Council of State, guarantee the certainty and predictability of the law? On this point, there are some recent judgments announced by the Constitutional Court and that focus on the centrality of the judgment considered as a constitutional principle, and the certainty of the law considered as a fundamental human right that is part of the “structure” of the judicial system, with the related consequences for the protection of it, even in cases of unreasonable compres- sion of the principle of procedural autonomy.
2018
La nomofilachia tende a misurarsi sempre più col dialogo fra corti sia “interno” che “esterno”, sempre più diffuso a causa di endemici fattori, su tutti la protezione dei diritti fondamentali nell’ambito degli ordinamenti ’ multilivello. Quanto al primo profilo, rileva la problematica relativa alla violazione dell’art. 99 c.p.a. e ai suoi eventuali rimedi, nonché due questioni ’ di fondo: i) i tormentati rapporti tra Consiglio di Stato e Cassazione con riguardo all’interpretazione della nozione di eccesso di potere giurisdizionale; l’ ii) il tema dell’idoneità a passare in giudicato dei principi di diritto affermati l’ dalla Plenaria. Quanto al secondo profilo, invece, all’interno della progressiva l’ crisi del principio di autonomia procedurale degli Stati membri, ci si sofferma su due questioni particolarmente controverse: i) la crisi del giudicato nazio- nale, in contrasto con pronunce della Corte di Giustizia o della Corte Edu; ii) il rapporto tra art. 99 c.p.a. e i poteri “nomofilattici” della Corte di Giustizia. Si tratta di aspetti che tendono a intrecciarsi, per cui una vicenda contenziosa dà spesso luogo a dialogo «interno» ed «esterno». La questione di fondo, al quale il presente saggio prova a dare una risposta, è la seguente: quanto il rinnovato rafforzamento della nomofilachia delle corti supreme interne, in special modo dell’Adunanza planaria del Consiglio di Stato, garantisce cer- l’ tezza e prevedibilità del diritto? Sul punto si apprezzano alcune recenti sentenze della nostra Corte costituzionale, dalle quali emerge la centralità del giudicato, come principio di stampo costituzionale, e della certezza del diritto intesa come diritto umano fondamentale che fa parte della “struttura” dell’ordinamento, con le debite conseguenze quanto alla tutela di esso, anche nei casi di irragionevole compressione del principio di autonomia procedu- rale.
diritto alla certezza giuridica - nomofilachia - dialogo tra le Corti - giudicato amministrativo - principio di autonomia procedurale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/3339
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