Il lavoro verte in tema di azione di classe a tutela dei consumatori ex art. 140-bis c.cons., e si propone più in particolare di ricostruire l’ambito di applicazione sostanziale, “soggettivo” e “oggettivo”, del rimedio in caso di illeciti di diritto della concorrenza latamente inteso. Preliminarmente viene perciò affrontata la questione , più generale, del carattere tassativo o meno delle previsoni legislative che definiscono l’ambito di applicazione del rimedio, concludendo per la tassatività dell’elenco legislativo, ma al contempo anche per la possibilità di un’interpretazione estensiva del medesimo. Vengono quindi ricostruite le nozioni di “pratiche commerciali scorrette” e di “comportamenti anticoncorrenziali” di cui alla lett. c dell’art. 140-bis c.cons. In particolare, per quanto riguarda la nozione di “pratiche commerciali scorrette”, l’indagine si sviluppa attraverso il tentativo di definire gli ambiti di sovrapposizione, a livello di fattispecie astratte, tra divieti di pratiche commerciali scorrette previsti nel codice del consumo e fattispecie contigue, previste nel diritto della concorrenza sleale, della proprietà intelltettuale, della regolazione dei mercati, della privacy ecc. Per questa via si arriva anche a tentare una definizione più precisa dei contorni di queste fattispecie contigue, quanto a ratio ed elementi costitutivi. Un tentativo di regolamento dei confini è intrapreso anche per ciò che attiene alla nozione di “comportamenti concorrenziali”, con una ricostruzione tendenzialmente estensiva della medesima. Con riguardo invece all’ambito di applicazione soggettivo, il tentativo è quello di una verifica critica delle interpretazioni correnti della nozione di consumatore, e quindi di una conseguente ricostruzione estensiva della medesima quanto meno ai fini della legittimazione attiva all’azione di classe per illeciti concorrenziali.

Azione di classe ex art. 140-bis c.cons. e illeciti "concorrenziali": ambito di applicazione oggettivo e soggettivo

FABBIO, Philipp
2010-01-01

Abstract

Il lavoro verte in tema di azione di classe a tutela dei consumatori ex art. 140-bis c.cons., e si propone più in particolare di ricostruire l’ambito di applicazione sostanziale, “soggettivo” e “oggettivo”, del rimedio in caso di illeciti di diritto della concorrenza latamente inteso. Preliminarmente viene perciò affrontata la questione , più generale, del carattere tassativo o meno delle previsoni legislative che definiscono l’ambito di applicazione del rimedio, concludendo per la tassatività dell’elenco legislativo, ma al contempo anche per la possibilità di un’interpretazione estensiva del medesimo. Vengono quindi ricostruite le nozioni di “pratiche commerciali scorrette” e di “comportamenti anticoncorrenziali” di cui alla lett. c dell’art. 140-bis c.cons. In particolare, per quanto riguarda la nozione di “pratiche commerciali scorrette”, l’indagine si sviluppa attraverso il tentativo di definire gli ambiti di sovrapposizione, a livello di fattispecie astratte, tra divieti di pratiche commerciali scorrette previsti nel codice del consumo e fattispecie contigue, previste nel diritto della concorrenza sleale, della proprietà intelltettuale, della regolazione dei mercati, della privacy ecc. Per questa via si arriva anche a tentare una definizione più precisa dei contorni di queste fattispecie contigue, quanto a ratio ed elementi costitutivi. Un tentativo di regolamento dei confini è intrapreso anche per ciò che attiene alla nozione di “comportamenti concorrenziali”, con una ricostruzione tendenzialmente estensiva della medesima. Con riguardo invece all’ambito di applicazione soggettivo, il tentativo è quello di una verifica critica delle interpretazioni correnti della nozione di consumatore, e quindi di una conseguente ricostruzione estensiva della medesima quanto meno ai fini della legittimazione attiva all’azione di classe per illeciti concorrenziali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/5320
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