Nella costruzione delle opere civili e, soprattutto, delle infrastrutture di trasporto, elemento qualificante per la minimizzazione degli impatti economici ed ambientali è l’adozione del trattamento con calce dei terreni argillosi di scavo, di per sé non idonei ad essere impiegati nei manufatti in terra, e la loro utilizzazione - previo trattamento con calce, appunto - per la costruzione di rilevati ed altre opere in terra. La tecnica del trattamento con calce delle terre argillose permette di ottenere diversi vantaggi di ordine tecnico, economico ed ambientale. I progressi tecnologici conseguiti negli ultimi decenni, particolarmente per quanto riguarda gli studi di progetto, i mezzi di cantiere ed i processi costruttivi hanno permesso, di estendere tale tecnica con successo agli strati superiori del rilevato ed anche agli strati di fondazione della pavimentazione. Considerato che i principali Capitolati Italiani prevedono metodologie differenti per il progetto delle miscele terra-calce, alcune delle quali si distinguono nettamente da quanto previsto in campo internazionale e, in particolare, dalla norma armonizzata a livello europeo EN 14227-11 “Terreno trattato con calce”, è parso opportuno valutare comparativamente tali metodologie con quelle internazionali più consolidate, al fine di verificare, tramite un ampio piano sperimentale, l’idoneità delle indicazioni e dei riferimenti per gli studi di formulazione delle miscele in esse contenute. Si dimostra che la metodologia ANAS si discosta significativamente oltre che dalle altre in uso in Italia (RFI), anche dalle principali normative internazionali e, considerata l’ampia diffusione di tali specifiche per i lavori stradali in Italia, i risultati presentati evidenziano la necessità di una pronta revisione di tale metodologia, anche per un utile allineamento a quanto previsto dalla normativa europea al riguardo.

COSTRUZIONE DEI RILEVATI STRADALI E FERROVIARI: VALUTAZIONE DELLE METODOLOGIE DI PROGETTO DELLE TERRE TRATTATE CON CALCE

LO BOSCO, Dario;
2010-01-01

Abstract

Nella costruzione delle opere civili e, soprattutto, delle infrastrutture di trasporto, elemento qualificante per la minimizzazione degli impatti economici ed ambientali è l’adozione del trattamento con calce dei terreni argillosi di scavo, di per sé non idonei ad essere impiegati nei manufatti in terra, e la loro utilizzazione - previo trattamento con calce, appunto - per la costruzione di rilevati ed altre opere in terra. La tecnica del trattamento con calce delle terre argillose permette di ottenere diversi vantaggi di ordine tecnico, economico ed ambientale. I progressi tecnologici conseguiti negli ultimi decenni, particolarmente per quanto riguarda gli studi di progetto, i mezzi di cantiere ed i processi costruttivi hanno permesso, di estendere tale tecnica con successo agli strati superiori del rilevato ed anche agli strati di fondazione della pavimentazione. Considerato che i principali Capitolati Italiani prevedono metodologie differenti per il progetto delle miscele terra-calce, alcune delle quali si distinguono nettamente da quanto previsto in campo internazionale e, in particolare, dalla norma armonizzata a livello europeo EN 14227-11 “Terreno trattato con calce”, è parso opportuno valutare comparativamente tali metodologie con quelle internazionali più consolidate, al fine di verificare, tramite un ampio piano sperimentale, l’idoneità delle indicazioni e dei riferimenti per gli studi di formulazione delle miscele in esse contenute. Si dimostra che la metodologia ANAS si discosta significativamente oltre che dalle altre in uso in Italia (RFI), anche dalle principali normative internazionali e, considerata l’ampia diffusione di tali specifiche per i lavori stradali in Italia, i risultati presentati evidenziano la necessità di una pronta revisione di tale metodologia, anche per un utile allineamento a quanto previsto dalla normativa europea al riguardo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/6543
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