a valutazione delle prestazioni strutturali di edifici esistenti in c.a. è influenzata da diversi fattori uno dei quali, non di scarsa importanza, è la corretta stima delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo. Le recenti norme nazionali ed europee definiscono diversi livelli di conoscenza in funzione del numero di prove effettuate sull’edificio, indicando, come valore di resistenza a compressione della carota da assumere nelle analisi e verifiche statiche e sismiche, il valore medio opportunamente abbattuto con il fattore di confidenza. Tale procedura, però, tende a trascurare la forte dispersione dei risultati della resistenza a compressione del calcestruzzo da cui scaturiscono elevati valori del coefficiente di variazione. Questo aspetto è invece trattato nelle FEMA 356 in cui viene posto un limite al coefficiente di variazione pari al 14% della resistenza a compressione del calcestruzzo ottenuta da provini estratti da strutture esistenti. Nel presente lavoro, considerando un numero significativo di edifici esistenti in c.a., ubicati in Toscana, su cui sono state condotte prove distruttive in-situ (carotaggi), per la determinazione della resistenza a compressione del calcestruzzo, si evidenzierà come in un gran numero di casi tale coefficiente risulta essere spesso maggiore del 20-30%.

ANALISI STATISTICA SULLA DISPERSIONE DEI VALORI DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE DEL CALCESTRUZZO PRELEVATO DA EDIFICI ESISTENTI

PUCINOTTI, RAFFAELE;
2012-01-01

Abstract

a valutazione delle prestazioni strutturali di edifici esistenti in c.a. è influenzata da diversi fattori uno dei quali, non di scarsa importanza, è la corretta stima delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo. Le recenti norme nazionali ed europee definiscono diversi livelli di conoscenza in funzione del numero di prove effettuate sull’edificio, indicando, come valore di resistenza a compressione della carota da assumere nelle analisi e verifiche statiche e sismiche, il valore medio opportunamente abbattuto con il fattore di confidenza. Tale procedura, però, tende a trascurare la forte dispersione dei risultati della resistenza a compressione del calcestruzzo da cui scaturiscono elevati valori del coefficiente di variazione. Questo aspetto è invece trattato nelle FEMA 356 in cui viene posto un limite al coefficiente di variazione pari al 14% della resistenza a compressione del calcestruzzo ottenuta da provini estratti da strutture esistenti. Nel presente lavoro, considerando un numero significativo di edifici esistenti in c.a., ubicati in Toscana, su cui sono state condotte prove distruttive in-situ (carotaggi), per la determinazione della resistenza a compressione del calcestruzzo, si evidenzierà come in un gran numero di casi tale coefficiente risulta essere spesso maggiore del 20-30%.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/7963
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