L’utopia che Ugo La Pietra, presenta ora al nostro sguardo, si snoda lungo un percorso che va dagli anni ’60 al 2015 e comprende temi come Nodi urbani, Autoarchiterapia, Strutturazioni tissurali, Interno/Esterno, Neoeclettismo, Verde urbano. Al di là della potenza eversiva dei disegni e dei progetti presenti in questa raccolta risulta evidente come il nostro “operatore estetico”, come ama definirsi, ha agito negli anni contraddicendo le norme vigenti, gli apparati burocratico istituzionali, le gallerie e mostre d’arte istituzionalizzate anch’esse alla logica del profitto, creando un mondo parallelo di proposte, di incitamenti e provocazioni. Ma la moltitudine di progetti, oggetti, proposte, suoni, immagini, testi prodotti, ne siamo certi, rimarranno tra le più alte testimonianze di una stagione mai finita e “radicale”, con cui ancora negli anni futuri bisognerà fare i conti. Un lascito in divenire di un autore, capace di riempire, come in una biblioteca borgesiana (è avvenuto di recente per la sua personale alla Triennale di Milano), infiniti cassetti tematici, nella logica della randomicità, ossia dell’azzardo, unica vera arma che possiede l’arte in grado di cambiare il mondo.

Utopie

Sestito marcello
Writing – Original Draft Preparation
2020-01-01

Abstract

L’utopia che Ugo La Pietra, presenta ora al nostro sguardo, si snoda lungo un percorso che va dagli anni ’60 al 2015 e comprende temi come Nodi urbani, Autoarchiterapia, Strutturazioni tissurali, Interno/Esterno, Neoeclettismo, Verde urbano. Al di là della potenza eversiva dei disegni e dei progetti presenti in questa raccolta risulta evidente come il nostro “operatore estetico”, come ama definirsi, ha agito negli anni contraddicendo le norme vigenti, gli apparati burocratico istituzionali, le gallerie e mostre d’arte istituzionalizzate anch’esse alla logica del profitto, creando un mondo parallelo di proposte, di incitamenti e provocazioni. Ma la moltitudine di progetti, oggetti, proposte, suoni, immagini, testi prodotti, ne siamo certi, rimarranno tra le più alte testimonianze di una stagione mai finita e “radicale”, con cui ancora negli anni futuri bisognerà fare i conti. Un lascito in divenire di un autore, capace di riempire, come in una biblioteca borgesiana (è avvenuto di recente per la sua personale alla Triennale di Milano), infiniti cassetti tematici, nella logica della randomicità, ossia dell’azzardo, unica vera arma che possiede l’arte in grado di cambiare il mondo.
2020
9788899855482
utopia, nodi urbani, autoarchiterapia, strutturazioni tissurali, neoeclettismo, verde urbano, randoicità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/79951
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