There is inside “grecanica area” an underlying culture in which the influence of the Hellenistic world continued to persist even after the fall of the Byzantine domination in Calabria. Following the floods that affected the area between 1951 and 1973, a lot of this towns have been totally abandoned (Roghudi, Ghorio di Roghudi, Amendolea Vecchia and Pentedattilo), others have been processes of gradual depopulation (Gallicianò). The villages “grecanici” have similar characteristics to those of other neighboring towns. They are often characterized by particular conditions of localization that have led to a closure to the outside, favoring the persistence of linguistic and cultural traditions. The spontaneity of the buildings and the use of an vernacular architectural language do not produce particularly valuable architectures but reveal often a widespread quality and constructive knowledge not contaminated by the practices and vices of contemporary buildings. In recent time, to the historic architecture overlapped buildings, often incomplete, which clash with the harmony simple and essential of the context. Also on the constructive side, as well as linguistically, you record the progressive abandonment of local traditions, in favor of decontextualized and uncritical adherence to a globalized culture which, together with the language of the ancient fathers, dropping into oblivion sensitivity and harmony intrinsic of millenary.

Nell’intera area grecanica permane una cultura sottesa in cui l’influenza del mondo greco ha continuato a manifestarsi anche dopo la caduta della dominazione bizantina in Calabria. In seguito alle alluvioni che hanno interessato l'area tra il 1951 e il 1973, alcuni i questi centri sono stati totalmente abbandonati (Roghudi, Ghorìo di Roghudi, Amendolea Vecchia e Pentedattilo), altri hanno subito processi di graduale spopolamento (Gallicianò). I borghi grecanici presentano caratteristiche analoghe a quelle di altri centri limitrofi. Essi sono spesso contraddistinti da particolari condizioni di localizzazione che hanno condotto ad una chiusura verso l’esterno, favorendo il permanere di tradizioni linguistiche e culturali secolari. La spontaneità costruttiva e l’uso di un linguaggio architettonico vernacolare non producono architetture di particolare pregio ma rivelano spesso una qualità diffusa e una sapienza costruttiva non ancora contaminata dalle pratiche e dai vizi contemporanei dell’edificare. Negli ultimi decenni, alle architetture più storicizzate, si sono sovrapposte costruzioni, spesso incomplete, che stridono con l’armonia semplice ed essenziale del contesto. Anche sul piano costruttivo, così come sul piano linguistico, si registra l’abbandono progressivo di tradizioni locali, in favore di un’acritica e decontestualizzata adesione ad una cultura globalizzata che, insieme alla lingua degli antichi padri, lascia cadere nell’oblio la sensibilità e l’armonia intrinseca di un’identità millenaria.

Microcittà di Calabria

Rosario Brandolino
;
Domenico Mediati
;
2015-01-01

Abstract

There is inside “grecanica area” an underlying culture in which the influence of the Hellenistic world continued to persist even after the fall of the Byzantine domination in Calabria. Following the floods that affected the area between 1951 and 1973, a lot of this towns have been totally abandoned (Roghudi, Ghorio di Roghudi, Amendolea Vecchia and Pentedattilo), others have been processes of gradual depopulation (Gallicianò). The villages “grecanici” have similar characteristics to those of other neighboring towns. They are often characterized by particular conditions of localization that have led to a closure to the outside, favoring the persistence of linguistic and cultural traditions. The spontaneity of the buildings and the use of an vernacular architectural language do not produce particularly valuable architectures but reveal often a widespread quality and constructive knowledge not contaminated by the practices and vices of contemporary buildings. In recent time, to the historic architecture overlapped buildings, often incomplete, which clash with the harmony simple and essential of the context. Also on the constructive side, as well as linguistically, you record the progressive abandonment of local traditions, in favor of decontextualized and uncritical adherence to a globalized culture which, together with the language of the ancient fathers, dropping into oblivion sensitivity and harmony intrinsic of millenary.
2015
978-88-6542-408-7
Nell’intera area grecanica permane una cultura sottesa in cui l’influenza del mondo greco ha continuato a manifestarsi anche dopo la caduta della dominazione bizantina in Calabria. In seguito alle alluvioni che hanno interessato l'area tra il 1951 e il 1973, alcuni i questi centri sono stati totalmente abbandonati (Roghudi, Ghorìo di Roghudi, Amendolea Vecchia e Pentedattilo), altri hanno subito processi di graduale spopolamento (Gallicianò). I borghi grecanici presentano caratteristiche analoghe a quelle di altri centri limitrofi. Essi sono spesso contraddistinti da particolari condizioni di localizzazione che hanno condotto ad una chiusura verso l’esterno, favorendo il permanere di tradizioni linguistiche e culturali secolari. La spontaneità costruttiva e l’uso di un linguaggio architettonico vernacolare non producono architetture di particolare pregio ma rivelano spesso una qualità diffusa e una sapienza costruttiva non ancora contaminata dalle pratiche e dai vizi contemporanei dell’edificare. Negli ultimi decenni, alle architetture più storicizzate, si sono sovrapposte costruzioni, spesso incomplete, che stridono con l’armonia semplice ed essenziale del contesto. Anche sul piano costruttivo, così come sul piano linguistico, si registra l’abbandono progressivo di tradizioni locali, in favore di un’acritica e decontestualizzata adesione ad una cultura globalizzata che, insieme alla lingua degli antichi padri, lascia cadere nell’oblio la sensibilità e l’armonia intrinseca di un’identità millenaria.
Survey, Drawing, Grecanic area, Abandoned villages
Rilievo, Disegn, Area grecanica, Borghi abbandonati
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/9882
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