Il lavoro prende spunto dalle due sentenze della Corte menzionate nel titolo per ripercorrere l'orientamento della giurisprudenza costituzionale sulla competenza regionale in materia di immigrazione dopo la riforma del Titolo V. In particolare, riprendendo osservazioni già svolte in precedenti lavori, l'A. si sofferma sulle implicazioni scaturenti dalla giurisprudenza costituzionale esaminata in ordine alla spettanza, in capo ai legislatori locali, della competenza a intervenire sui diritti dei migranti, compresi gli "irregolari" e i "clandestini". Lo scritto segnala, peraltro, come tale conclusione trovi conferma anche alla luce di quanto previsto dal testo unico sull'immigrazione (d. lgs. n. 286/1998), le cui disposizioni sono state considerate legittime dalla stessa Corte costituzionale anche nella parte relativa al coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali, nonostante siano state adottate durante la vigenza del precedente Titolo V (sent. n. 300/2005).
Leggi statali, leggi regionali e politiche per gli immigrati: i diritti dei “clandestini” e degli “irregolari” in due recenti decisioni della Corte costituzionale (sentt. n. 134 e 269/2010) / Salazar, Carmela Maria Giustina. - IV:(2011), pp. 3237-3274.
Leggi statali, leggi regionali e politiche per gli immigrati: i diritti dei “clandestini” e degli “irregolari” in due recenti decisioni della Corte costituzionale (sentt. n. 134 e 269/2010)
SALAZAR, Carmela Maria Giustina
2011-01-01
Abstract
Il lavoro prende spunto dalle due sentenze della Corte menzionate nel titolo per ripercorrere l'orientamento della giurisprudenza costituzionale sulla competenza regionale in materia di immigrazione dopo la riforma del Titolo V. In particolare, riprendendo osservazioni già svolte in precedenti lavori, l'A. si sofferma sulle implicazioni scaturenti dalla giurisprudenza costituzionale esaminata in ordine alla spettanza, in capo ai legislatori locali, della competenza a intervenire sui diritti dei migranti, compresi gli "irregolari" e i "clandestini". Lo scritto segnala, peraltro, come tale conclusione trovi conferma anche alla luce di quanto previsto dal testo unico sull'immigrazione (d. lgs. n. 286/1998), le cui disposizioni sono state considerate legittime dalla stessa Corte costituzionale anche nella parte relativa al coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali, nonostante siano state adottate durante la vigenza del precedente Titolo V (sent. n. 300/2005).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.