Olive growing has always been one of the main productive sectors of the Calabrian agricultural sector. The systematic use of pesticides and the current climate changes are the main causes that trigger the alteration of biological balances within complex agroecosystems, including olive groves. Due to its low population density, the olive thrips, known as a secondary pest, never required ad hoc interventions for its containment. Since 2016, however, in Calabria, the olive groves of the Ionian coast were affected by massive infestations of the thrips species, which led to significant production losses due to the damage caused to the vegetativeproductive apparatus of the plants. Field monitoring and evaluation of symptoms, in relation to different phytosanitary management systems, can provide useful information relating to the life cycle of the species, as well as the appropriate tools useful for implementing the best economically sustainable defence strategies and environmental. The study was conducted in the 2018-2019 period, through the sampling of fruits and sprouts, in olive-growing plots characterized by different phytosanitary management (Organic and IPM). The evaluation of the infestations was performed through a visual analysis and counts of the damage caused by the species. The estimate of some biometric parameters such as drupe diameters and the number of symptomatic leaves have been related to the damage comparison model adopted. The level of damage counted as the number of bites on fruits was greater in the fields where phytosanitary management is biological. For both years of study, the diameter of drupes is greater in integrated management olive groves. The results also show that the olive thrips is able to damaging leaves and fruits independently, in conditions of high populations density. These preliminary results highlight how a species considered as a secondary pest can become a key-pest for the olive crops in some Mediterranean areas. Further investigations will be necessary in order to understand the eco-biological factors behind this emergence

L'olivicoltura è sempre stata uno dei principali settori produttivi del comparto agricolo calabrese. L'uso sistematico di pesticidi e i cambiamenti climatici in atto sono le principali cause che innescano l'alterazione degli equilibri biologici all'interno di agroecosistemi complessi, compresi gli oliveti. Il tripide dell'olivo, Liothrips oleae Costa, noto come fitofago secondario della coltura, a causa della sua bassa densità di popolazioni di campo, non ha mai richiesto interventi ad hoc per il suo contenimento. A decorrere dalla primavera 2016, in Calabria, tuttavia, le estensioni olivicole del litorale ionico, sono state interessate da massicce infestazioni della specie, le quali hanno determinato significative perdite di produzione per i danni arrecati all'apparato vegeto-produttivo delle piante. I monitoraggi in campo e la valutazione dei sintomi, in relazione a diversi sistemi di gestione fitosanitaria, possono fornire informazioni utili relativi al ciclo biologico della specie, oltre che gli strumenti adeguati ed utili ad attuare le migliori strategie di difesa sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. Lo studio è stato condotto nel biennio 2018-2019, attraverso il campionamento drupe e germogli, in appezzamenti olivicoli caratterizzati da due diverse gestioni fitosanitarie, biologica ed integrata. La valutazione delle infestazioni è stata eseguita attraverso un’analisi visiva e conteggi dei danni causati dal fitofago. La stima di alcuni parametri biometrici quali i diametri delle drupe e il numero di numero di foglie sintomatiche sono state relazionate al modello di comparazione del danno adottato. Il livello di danno, valutato come numero di punture su drupe, è risultato maggiore nei campi dove la gestione fitosanitaria è di tipo biologica. Per entrambi gli anni di studio, il diametro delle drupe è stato maggiore negli oliveti a gestione integrata. Dai risultati ottenuti, emerge anche che il fitofago ad elevata densità di popolazione è in grado di attaccare sia le foglie che i frutti indipendentemente. Questi risultati evidenziano come una specie considerata come fitofago secondario può assurgere a fitofago chiave per la coltura dell’olivo in alcune aree a produzione intensiva. Ulteriori approfondimenti si rendono necessari al fine di comprendere quali sono i fattori eco-biologici alla base di questa emergenza

Liothrips oleae: emerging pest in South Italy

Bonsignore C. P.
Membro del Collaboration Group
;
Marullo R.
Membro del Collaboration Group
2021-01-01

Abstract

Olive growing has always been one of the main productive sectors of the Calabrian agricultural sector. The systematic use of pesticides and the current climate changes are the main causes that trigger the alteration of biological balances within complex agroecosystems, including olive groves. Due to its low population density, the olive thrips, known as a secondary pest, never required ad hoc interventions for its containment. Since 2016, however, in Calabria, the olive groves of the Ionian coast were affected by massive infestations of the thrips species, which led to significant production losses due to the damage caused to the vegetativeproductive apparatus of the plants. Field monitoring and evaluation of symptoms, in relation to different phytosanitary management systems, can provide useful information relating to the life cycle of the species, as well as the appropriate tools useful for implementing the best economically sustainable defence strategies and environmental. The study was conducted in the 2018-2019 period, through the sampling of fruits and sprouts, in olive-growing plots characterized by different phytosanitary management (Organic and IPM). The evaluation of the infestations was performed through a visual analysis and counts of the damage caused by the species. The estimate of some biometric parameters such as drupe diameters and the number of symptomatic leaves have been related to the damage comparison model adopted. The level of damage counted as the number of bites on fruits was greater in the fields where phytosanitary management is biological. For both years of study, the diameter of drupes is greater in integrated management olive groves. The results also show that the olive thrips is able to damaging leaves and fruits independently, in conditions of high populations density. These preliminary results highlight how a species considered as a secondary pest can become a key-pest for the olive crops in some Mediterranean areas. Further investigations will be necessary in order to understand the eco-biological factors behind this emergence
2021
L'olivicoltura è sempre stata uno dei principali settori produttivi del comparto agricolo calabrese. L'uso sistematico di pesticidi e i cambiamenti climatici in atto sono le principali cause che innescano l'alterazione degli equilibri biologici all'interno di agroecosistemi complessi, compresi gli oliveti. Il tripide dell'olivo, Liothrips oleae Costa, noto come fitofago secondario della coltura, a causa della sua bassa densità di popolazioni di campo, non ha mai richiesto interventi ad hoc per il suo contenimento. A decorrere dalla primavera 2016, in Calabria, tuttavia, le estensioni olivicole del litorale ionico, sono state interessate da massicce infestazioni della specie, le quali hanno determinato significative perdite di produzione per i danni arrecati all'apparato vegeto-produttivo delle piante. I monitoraggi in campo e la valutazione dei sintomi, in relazione a diversi sistemi di gestione fitosanitaria, possono fornire informazioni utili relativi al ciclo biologico della specie, oltre che gli strumenti adeguati ed utili ad attuare le migliori strategie di difesa sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. Lo studio è stato condotto nel biennio 2018-2019, attraverso il campionamento drupe e germogli, in appezzamenti olivicoli caratterizzati da due diverse gestioni fitosanitarie, biologica ed integrata. La valutazione delle infestazioni è stata eseguita attraverso un’analisi visiva e conteggi dei danni causati dal fitofago. La stima di alcuni parametri biometrici quali i diametri delle drupe e il numero di numero di foglie sintomatiche sono state relazionate al modello di comparazione del danno adottato. Il livello di danno, valutato come numero di punture su drupe, è risultato maggiore nei campi dove la gestione fitosanitaria è di tipo biologica. Per entrambi gli anni di studio, il diametro delle drupe è stato maggiore negli oliveti a gestione integrata. Dai risultati ottenuti, emerge anche che il fitofago ad elevata densità di popolazione è in grado di attaccare sia le foglie che i frutti indipendentemente. Questi risultati evidenziano come una specie considerata come fitofago secondario può assurgere a fitofago chiave per la coltura dell’olivo in alcune aree a produzione intensiva. Ulteriori approfondimenti si rendono necessari al fine di comprendere quali sono i fattori eco-biologici alla base di questa emergenza
Liothrips oleae, secondary pest, damage, phytosanitary management.
Liothrips oleae, fitofago secondario, danno, gestione fitosanitaria.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/104294
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