Il contributo tratta della costruzione dei grandi templi dorici delle colonie della Magna Grecia, prendendo come modello di studio quelli realizzati a Selinunte, esempi di grande maestria tecnica e raffinatezza stilistica, frutto di una profonda conoscenza delle proporzioni geometriche e matematiche che affonda le radici nella cultura esoterica pitagorica. In alcuni casi i templi assunsero dimensioni grandiose come a Paestum, Selinunte ed Agrigento e divennero oggetto di studio archeologico fin dalla fine del XVIII secolo dai primi anni del XIX da parte di studiosi locali e viaggiatori stranieri. Un ampio repertorio iconografico realizzato da architetti e archeologi che si spinsero fino in Sicilia nei loro viaggi di studio, costituisce un importante riferimento per le ipotesi della configurazione geometrico spaziale dei templi e, grazie al ritrovamento di resti ancora pigmentati, si poté determinare anche una ipotesi ricostruttiva dei colori con cui venivano decorati. Tra geometria, forma e colore, le architetture dei templi di Selinunte costituiscono ancora oggi sorprendenti spunti di interesse, specie per la identificazione di modelli tridimensionali interattivi, utili per animare ulteriori interessi per la costituzione di banche dati per nuovi assetti museali e relazioni di rete con altri siti archeologici nel Mediterraneo.

La misura invariante del linguaggio classico: l’esempio dei templi di Selinunte tra armonia e colore

FATTA, Francesca
2015-01-01

Abstract

Il contributo tratta della costruzione dei grandi templi dorici delle colonie della Magna Grecia, prendendo come modello di studio quelli realizzati a Selinunte, esempi di grande maestria tecnica e raffinatezza stilistica, frutto di una profonda conoscenza delle proporzioni geometriche e matematiche che affonda le radici nella cultura esoterica pitagorica. In alcuni casi i templi assunsero dimensioni grandiose come a Paestum, Selinunte ed Agrigento e divennero oggetto di studio archeologico fin dalla fine del XVIII secolo dai primi anni del XIX da parte di studiosi locali e viaggiatori stranieri. Un ampio repertorio iconografico realizzato da architetti e archeologi che si spinsero fino in Sicilia nei loro viaggi di studio, costituisce un importante riferimento per le ipotesi della configurazione geometrico spaziale dei templi e, grazie al ritrovamento di resti ancora pigmentati, si poté determinare anche una ipotesi ricostruttiva dei colori con cui venivano decorati. Tra geometria, forma e colore, le architetture dei templi di Selinunte costituiscono ancora oggi sorprendenti spunti di interesse, specie per la identificazione di modelli tridimensionali interattivi, utili per animare ulteriori interessi per la costituzione di banche dati per nuovi assetti museali e relazioni di rete con altri siti archeologici nel Mediterraneo.
2015
978-88-6542-463-6
Magna Grecia; Tempio; Disegno; Modellazione 3D
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/10435
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