Il volume raccoglie gli esiti della ricerca “Architetture e Luoghi del Mediterraneo. Storia, misura, analisi, per la gestione dei processi modificativi”, coordinata da Massimo Giovannini e realizzata nell’ambito dei Programmi di Ricerca PRIN 2003-2005.Il saggio indaga sulle modalità di definizione del panorama insediativo calabrese in età bizantina. L’accessibilità delle risorse naturali e la presenza di conformazioni orografiche predisposte alle opere di difesa, costituiscono una sorta di geometria “flessibile” dello spazio naturale che agevola e guida i processi di conformazione dei sistemi insediativi. Un esempio emblematico viene illustrato con il rilievo del castellion di S. Niceto a Reggio Calabria, di cui si evidenzia la provvidenziale “collaborazione” tra spazio naturale e costruito, non solo come romantica traduzione in forma architettonica di un’ipotetica “vocazione” del territorio ma, soprattutto, come strumento funzionale alla costruzione di una “macchina da difesa” che offra opportune garanzie d’insediamento.
I fattori d’insediamento bizantini nell’architettura militare e civile in Calabria / Mediati, Domenico. - (2006), pp. 535-543.
I fattori d’insediamento bizantini nell’architettura militare e civile in Calabria
Domenico Mediati
2006-01-01
Abstract
Il volume raccoglie gli esiti della ricerca “Architetture e Luoghi del Mediterraneo. Storia, misura, analisi, per la gestione dei processi modificativi”, coordinata da Massimo Giovannini e realizzata nell’ambito dei Programmi di Ricerca PRIN 2003-2005.Il saggio indaga sulle modalità di definizione del panorama insediativo calabrese in età bizantina. L’accessibilità delle risorse naturali e la presenza di conformazioni orografiche predisposte alle opere di difesa, costituiscono una sorta di geometria “flessibile” dello spazio naturale che agevola e guida i processi di conformazione dei sistemi insediativi. Un esempio emblematico viene illustrato con il rilievo del castellion di S. Niceto a Reggio Calabria, di cui si evidenzia la provvidenziale “collaborazione” tra spazio naturale e costruito, non solo come romantica traduzione in forma architettonica di un’ipotetica “vocazione” del territorio ma, soprattutto, come strumento funzionale alla costruzione di una “macchina da difesa” che offra opportune garanzie d’insediamento.| File | Dimensione | Formato | |
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