Non è semplice, oggi, parlare delle architetture del commercio senza entrare nel merito dei cambiamenti sociali sperimentati negli ultimi anni. Indubbiamente i sistemi informatici, e con essi la cultura digitale, hanno imposto una modificazione tanto nei comportamenti collettivi quanto nelle sensibilità personali. Al mito della velocità, generatodalla repentina evoluzione della tecnologia di mezzi di trasporto sempre più performanti, si è sostituito quello della simultaneità, favorito dall’ideazione delle autostrade digitali che rendono istantaneo, interattivo e globale qualsiasi evento contemporaneo.Se i temi di fondo sembrano sufficientemente definiti, molto più labile e irriducibile appare il panorama globale dell'architettura dei centri commerciali. La contemporanea presenza sul mercato di maestri d'architettura, di grandi professionisti, di studi associati, di società di servizi specializzate, ma anche di professionisti di minore spessore, spesso sponsorizzati da questa o quella committenza, restituisce ogni forma possibile di combinazione. Ai fini della nostra ricerca, allora, sembra utile circoscrivere l'analisi a due specifiche linee di pensiero delle quali la prima (l’architettura d’azienda) presenta la quasi totalità degli esempi, la seconda (l’architettura griffata), certamente più nobile, ha valore di utile confronto.Dopo un’approfondita analisi storica, una tipologica e una valutazione delle dinamiche e delle relazioni che intercorrono tra i tanti attori in gioco, è sui territori della regione Calabria che la ricerca passa alla propria fase operativa.14 sono i centri commerciali individuati sull’intero territorio regionale e di questi vengono raccontatae l’evoluzione storica, l’appartenenza territoriale, le strategie di localizzazione, i rapporti con i centri urbani e la rete infrastrutturale regionale.Particolare peso viene data poi alla valutazione della GLA (Gross Leasable Area) dei centri commerciali, la cui definizione appare essere il dato di sintesi più interessante nella loro progettazione.Tale importanza viene sottolineata da numerose rappresentazioni grafiche che dimostrano da un lato una sostanziale corrispondenza tra i dati ricavati a livello nazionale e quelli riscontrati in Calabria, dall'altro una suddivisione della GLA totale in tre grandi tipologie di superfici lorde affittabili. In sintesi l’area destinata alla vendita di un centro commerciale si può scomporre in superfice adibita a: ipermercato alimentare la cui GLA vale tra il 25% e il 40% di quella totale; attrattori principali e grandi superfici di vendita la cui GLA complessiva vale tra il 20% e il 35% di quella totale; galleria commerciale la cui GLA vale tra il 30% e il 45% di quella totale.

Dal globale al locale. Analisi delle strategie di localizzazione dei centri commerciali e valutazione, in particolare, delle dinamiche del loro posizionamento sul territorio calabrese

URSO, Agostino
2011-01-01

Abstract

Non è semplice, oggi, parlare delle architetture del commercio senza entrare nel merito dei cambiamenti sociali sperimentati negli ultimi anni. Indubbiamente i sistemi informatici, e con essi la cultura digitale, hanno imposto una modificazione tanto nei comportamenti collettivi quanto nelle sensibilità personali. Al mito della velocità, generatodalla repentina evoluzione della tecnologia di mezzi di trasporto sempre più performanti, si è sostituito quello della simultaneità, favorito dall’ideazione delle autostrade digitali che rendono istantaneo, interattivo e globale qualsiasi evento contemporaneo.Se i temi di fondo sembrano sufficientemente definiti, molto più labile e irriducibile appare il panorama globale dell'architettura dei centri commerciali. La contemporanea presenza sul mercato di maestri d'architettura, di grandi professionisti, di studi associati, di società di servizi specializzate, ma anche di professionisti di minore spessore, spesso sponsorizzati da questa o quella committenza, restituisce ogni forma possibile di combinazione. Ai fini della nostra ricerca, allora, sembra utile circoscrivere l'analisi a due specifiche linee di pensiero delle quali la prima (l’architettura d’azienda) presenta la quasi totalità degli esempi, la seconda (l’architettura griffata), certamente più nobile, ha valore di utile confronto.Dopo un’approfondita analisi storica, una tipologica e una valutazione delle dinamiche e delle relazioni che intercorrono tra i tanti attori in gioco, è sui territori della regione Calabria che la ricerca passa alla propria fase operativa.14 sono i centri commerciali individuati sull’intero territorio regionale e di questi vengono raccontatae l’evoluzione storica, l’appartenenza territoriale, le strategie di localizzazione, i rapporti con i centri urbani e la rete infrastrutturale regionale.Particolare peso viene data poi alla valutazione della GLA (Gross Leasable Area) dei centri commerciali, la cui definizione appare essere il dato di sintesi più interessante nella loro progettazione.Tale importanza viene sottolineata da numerose rappresentazioni grafiche che dimostrano da un lato una sostanziale corrispondenza tra i dati ricavati a livello nazionale e quelli riscontrati in Calabria, dall'altro una suddivisione della GLA totale in tre grandi tipologie di superfici lorde affittabili. In sintesi l’area destinata alla vendita di un centro commerciale si può scomporre in superfice adibita a: ipermercato alimentare la cui GLA vale tra il 25% e il 40% di quella totale; attrattori principali e grandi superfici di vendita la cui GLA complessiva vale tra il 20% e il 35% di quella totale; galleria commerciale la cui GLA vale tra il 30% e il 45% di quella totale.
2011
978-88-89367-60-5
Centri commerciali; Calabria; Real retail estate; Glocalizzazione; Globalizzazione; Architettura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/10520
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