La tendenza legislativa volta a impoverire la fattispecie delle necessarie note di disvalore e a privarla di una prova stimata d’ostacolo al primario obiettivo della efficienza punitiva, trova oggi un privilegiato campo di applicazione nel sotto-sistema delle misure di prevenzione. In piena adesione alle più estreme spinte di difesa sociale, il legislatore ha infatti costruito anche in questa materia fattispecie del tutto inidonee ad essere provate in giudizio malgrado ogni ragionevole dubbio di segno contrario, al fine di soddisfare inconfessabili esigenze di semplificazione dell’accertamento giudiziale e quindi, in definitiva, istanze marcatamente repressive. Ciò in linea con un più ampio programma finalizzato a delegare il governo della fattispecie a una giurisprudenza autoreferenziale, ormai creativa e che sempre più insistentemente si eleva a fonte surrettizia dell’intervento sanzionatorio. Peraltro, era del tutto scontato che simili involuzioni di marca illiberale trovassero un terreno di vera e propria elezione nel settore delle misure di prevenzione che, sin dal suo nascere, ha rappresentato un autentico fronte avanzato di neutralizzazione dell’allarme-criminalità.

Il progressivo sdoppiamento della confisca come risposta dell’ordinamento al fatto-reato e come strumento di controllo delle manifestazioni sintomatiche di pericolosità “patrimoniale”

D'ASCOLA, Vincenzo Mario Domenico
2011-01-01

Abstract

La tendenza legislativa volta a impoverire la fattispecie delle necessarie note di disvalore e a privarla di una prova stimata d’ostacolo al primario obiettivo della efficienza punitiva, trova oggi un privilegiato campo di applicazione nel sotto-sistema delle misure di prevenzione. In piena adesione alle più estreme spinte di difesa sociale, il legislatore ha infatti costruito anche in questa materia fattispecie del tutto inidonee ad essere provate in giudizio malgrado ogni ragionevole dubbio di segno contrario, al fine di soddisfare inconfessabili esigenze di semplificazione dell’accertamento giudiziale e quindi, in definitiva, istanze marcatamente repressive. Ciò in linea con un più ampio programma finalizzato a delegare il governo della fattispecie a una giurisprudenza autoreferenziale, ormai creativa e che sempre più insistentemente si eleva a fonte surrettizia dell’intervento sanzionatorio. Peraltro, era del tutto scontato che simili involuzioni di marca illiberale trovassero un terreno di vera e propria elezione nel settore delle misure di prevenzione che, sin dal suo nascere, ha rappresentato un autentico fronte avanzato di neutralizzazione dell’allarme-criminalità.
2011
978-88-598-0666-0
misure di prevenzione; confisca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/10527
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