Public space and re-appropriation strategies. Culture and the right to the city

The research studies and conceptualises strategies for the re-appropriation of public space by focusing on the role of civil society and local government in the creation of relational commons. The nature of this theoretical exploration is broadly interdisciplinary, involving the fields of urban planning, economics, cultural economics, sociology, and economic geography. The thesis, divided into four chapters, attempts to answer multifaceted conceptual blocks using a broad literature on the economic theory of the commons. The first chapter aims to reflect on the notion of public space and its evolution over the years. In addition, it addresses the new valences it is assuming because of the current dynamics, which configure it as a combination of social and spatial dimensions and redefine its relationship with social capital. The second chapter considers the ongoing tensions between private use and increased private ownership̀ of urban space, on the one hand, and the right to the city exercised by citizens, on the other. The third chapter provides a significant contribution in clarifying and defining the semantic contours of mutually interrelated keywords such as urban commons, commoning, common goods, public interest and explores the concept of "cultural commons". Equally significant is the study of the role that can be played by public governance and how it can be rethought from a collaborative perspective. The fourth and last chapter illustrates two Italian experiences of commoning, offering a particular perspective on its functioning in relation to factors such as space, time, and institutional limits. Of particular interest to the study is the attempt to understand how active groups of citizens re-appropriated public spaces have by establishing a dialogical and cooperative relationship with local administrations

La ricerca mira a studiare e concettualizzare le strategie di riappropriazione dello spazio pubblico concentrandosi sul ruolo della società̀ civile e del governo locale nella creazione dei beni comuni relazionali. La natura di questa esplorazione teorica è ampiamente interdisciplinare coinvolgendo gli ambiti della pianificazione urbana, dell'economia, dell'economia della cultura, della sociologia e della geografia economica. La tesi suddivisa in quattro capitoli cerca di dare risposta attraverso l’utilizzo di un’ampia letteratura sulla teoria economica dei commons a sfaccettati blocchi concettuali. Il primo capitolo si propone di riflettere sulla nozione di spazio pubblico e sulla sua evoluzione nel corso degli anni. Inoltre, affronta le nuove valenze che esso sta assumendo a seguito delle dinamiche attuali, che lo configurano come combinazione delle dimensioni sociale e spaziale e ne ridefiniscono i rapporti con il capitale sociale. Il secondo capitolo da conto delle tensioni in atto tra uso privatistico e incremento della proprietà̀ privata dello spazio urbano, da una parte, e il diritto alla città esercitato da parte dei cittadini, dall’altra. Il terzo capitolo fornisce un significativo contributo nel chiarire e definire i contorni semantici di parole chiave reciprocamente interrelate come urban commons, commoning, beni comuni, interesse pubblico ed approfondisce il concetto di “cultural commons”. Altrettanto significativo lo studio del ruolo che può essere ricoperto dalla governance pubblica e come questa può essere ripensata in ottica collaborativa. Il quarto ed ultimo capitolo illustra due esperienze italiane di commoning offrendo una particolare prospettiva sul suo funzionamento in relazione a fattori quali lo spazio, il tempo e i limiti istituzionali. Di particolare interesse per lo studio risulta l'intento di comprendere come gruppi attivi di cittadini si siano riappropriati di spazi pubblici instaurando un rapporto dialogico e cooperativo con le amministrazioni locali.