Il saggio è una sintesi dell’assegno di ricerca triennale “Le fiumare come infrastruttura territoriale”, (Responsabile scientifico Laura Thermes) che ha indagato il tema dei corsi d’acqua non solo dal punto di vista del rischio idrogeologico, in relazione agli interventi di ingegneria idraulica e alle opere di difesa del suolo ma come segni identificativi del paesaggio meridionale. La presenza delle fiumare è ripensata attraverso la lente del progetto, occasione di rigenerazione paesaggistica e urbana. In questa direzione il confronto con l’imprevedibilità e l’instabilità come qualità peculiari delle fiumare rappresentano un passaggio decisivo, indagato attraverso una metodologia di conoscenza ravvicinata che tenta di delineare strumenti, temi e strategie di progetto. Il lavoro individua nel bacino del “Torbido”, un caso studio approfondito rispetto alcuni nodi tematici ricorrenti: – la forma, la dimensione dell’asta fluviale e i punti in cui questa interseca i centri urbani; – gli attraversamenti alla linea della fiumara (ponti, strade e percorsi pedonali);
 – i manufatti di ingegneria idraulica che accompagnano il corso del fiume (briglie, argini e vasche scolmatrici)
; – la foce, luogo fisico in cui le acque del fiume s’incontrano con quelle del mare;
 – il sistema agricolo degli orti e degli agrumeti, quelli attuali e quelli più antichi, dei quali sono rinvenibili tracce e recinti; – le presenze archeologiche e tutto il sistema produttivo dismesso (mulini, frantoi, etc.).

Tettonica e stratigrafica: le fiumare come forma della sottrazione.

Tornatora M.
2012-01-01

Abstract

Il saggio è una sintesi dell’assegno di ricerca triennale “Le fiumare come infrastruttura territoriale”, (Responsabile scientifico Laura Thermes) che ha indagato il tema dei corsi d’acqua non solo dal punto di vista del rischio idrogeologico, in relazione agli interventi di ingegneria idraulica e alle opere di difesa del suolo ma come segni identificativi del paesaggio meridionale. La presenza delle fiumare è ripensata attraverso la lente del progetto, occasione di rigenerazione paesaggistica e urbana. In questa direzione il confronto con l’imprevedibilità e l’instabilità come qualità peculiari delle fiumare rappresentano un passaggio decisivo, indagato attraverso una metodologia di conoscenza ravvicinata che tenta di delineare strumenti, temi e strategie di progetto. Il lavoro individua nel bacino del “Torbido”, un caso studio approfondito rispetto alcuni nodi tematici ricorrenti: – la forma, la dimensione dell’asta fluviale e i punti in cui questa interseca i centri urbani; – gli attraversamenti alla linea della fiumara (ponti, strade e percorsi pedonali);
 – i manufatti di ingegneria idraulica che accompagnano il corso del fiume (briglie, argini e vasche scolmatrici)
; – la foce, luogo fisico in cui le acque del fiume s’incontrano con quelle del mare;
 – il sistema agricolo degli orti e degli agrumeti, quelli attuali e quelli più antichi, dei quali sono rinvenibili tracce e recinti; – le presenze archeologiche e tutto il sistema produttivo dismesso (mulini, frantoi, etc.).
2012
978-88-548-4480-3
Fiumare , Paesaggio, Infrastrutture
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/10696
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