Tenacious Cairo_ melancholy of void as dichotomy between the implicit and explicit doctrine. Reviving the concept of void in the Middle Eastern traditions as an alternative sociospatial scenario for regenerating public spaces in Cairo’s archipelago

Cairo encounters the multiple, where the manifold becomes a severe problem to understand the city as many scholars have read the complex structure of the city as one entity however to reveal the concept of the formation of Cairo is to discover and narrates the multiform factors of the archipelago, the characteristics of its elements that make Cairo a city of archipelago. The common element and the ethos of the many are the essence and the primary element ‘the void’, in which through it we could understand the logos of the many and the characteristics of the archipelagos within the urban composition of Cairo. It is journey towards the unity in which the multiple entities are exhibited in its absence. It is not an archaic appearance of separated entities but rather a structure and dialogue occur within one another that form the complexity of the urban fabrics. It is in this context that we must work through a strategy of reconstruction focused on a new lexicon of contemporary structure and where the void becomes the element that can give identity to places through the restatement of their forms. The concept of void in its traditional sense or in other words in the Middle Eastern culture, is a way to synthesis and unify the multiple dimension of dweller’s life, orientation and qualitative polarization where they are the key elements to understand the city formulation in time and space in its traditional manner. The void and the form are inseparable in the traditional concept as; mathematics, geometry and elements within a certain space have been unified. in contrast with the purely quantitative concept of void in the Western culture based on the relation between the positive and the negative where it has forgotten the symbolic and metaphysics of forms and spaces that have not only quantitative dimensions but rather they have a qualitative reflection upon their realities to provide a symbolic sense and a resonance of harmony. The concept of space in the Middle Eastern culture is composed of both the container body and the contained spirit. It doesn’t have only a tangible existence but rather the consciousness of the beholder who perceive the physical boundaries while his intellect perceive the spirit as contained and defined within the boundaries.

Il Cairo incontra il multiplo, dove il molteplice diventa un grave problema per comprendere la città poiché molti studiosi hanno letto la complessa struttura della città come un'unica entità, tuttavia rivelare il concetto di formazione del Cairo significa scoprire e narrare i fattori multiformi del arcipelago, le caratteristiche dei suoi elementi che fanno del Cairo una città dell'arcipelago. L'elemento comune e l'ethos dei molti sono l'essenza e l'elemento primario "il vuoto", in cui attraverso di esso si potrebbero comprendere i loghi dei tanti e le caratteristiche degli arcipelaghi all'interno della composizione urbana del Cairo. È un viaggio verso l'unità in cui le molteplici entità si esibiscono in sua assenza. Non è un'apparenza arcaica di entità separate, ma piuttosto una struttura e un dialogo che si verificano l'uno nell'altro che formano la complessità dei tessuti urbani. È in questo contesto che si deve operare una strategia di ricostruzione incentrata su un nuovo lessico della struttura contemporanea e dove il vuoto diventa l'elemento che può dare identità ai luoghi attraverso la riaffermazione delle loro forme. Il concetto di vuoto nel suo senso tradizionale o in altre parole nella cultura mediorientale, è un modo per sintetizzare e unificare la dimensione multipla della vita dell'abitante, l'orientamento e la polarizzazione qualitativa dove sono gli elementi chiave per comprendere la formulazione della città nel tempo e spazio nel suo modo tradizionale. Il vuoto e la forma sono inseparabili nel concetto tradizionale di; matematica, geometria ed elementi all'interno di un certo spazio sono stati unificati. in contrasto con il concetto puramente quantitativo di vuoto nella cultura occidentale basata sulla relazione tra il positivo e il negativo dove si è dimenticata la simbolica e la metafisica di forme e spazi che hanno dimensioni non solo quantitative ma piuttosto hanno una riflessione qualitativa sulla loro realtà per fornire un senso simbolico e una risonanza di armonia. Il concetto di spazio nella cultura mediorientale è composto sia dal corpo del contenitore che dallo spirito contenuto. Non ha solo un'esistenza tangibile, ma piuttosto la coscienza di chi guarda che percepisce i confini fisici mentre il suo intelletto percepisce lo spirito come contenuto e definito all'interno dei confini.