L’acqua determina forme e caratteri dei luoghi, custodisce le loro ‘informazioni genetiche’ nelle diverse geografie e topografie. Dai sistemi naturali, ai giardini, ai paesaggi antropizzati, essa si muove tra un significato fisico - scientifico e uno metaforico - simbolico. Arte, scienza e natura si fondono in un racconto capace di rappresentare tale sintesi nei diversi ambiti della civiltà umana. Le modalità d’intervento sull’acqua seguono la continuità ambientale e paesaggistica o al contrario la trasformazione, rottura, con i paesaggi consolidati. Il rapporto per esempio tra il sistema fluviale e la città, nella sua relazione storica, si rompe e diventa ‘distacco’ con la costruzione di argini e barriere difensive, che coincide con le grandi trasformazioni ottocentesche. Nella contemporaneità si assiste ad una radicalizzazione delle posizioni tra una visione ecologista pura, di ritorno ‘illusorio’ e ‘rassicurante’ ad uno stato di natura, e l’uso delle conquiste tecnologiche per continuare in una azione di modificazione dei luoghi. In entrambi i casi si perde di vista il valore del progetto come misura e ritrovata empatia tra sistemi insediativi e condizioni naturali. Si focalizzano due questioni per il progetto: rapporto acqua/città; sicurezza/salvaguardia delle identità. Sul primo punto essa può ritornare ad essere parte integrante dello spazio pubblico che ricompone le parti di città, riproponendo il tempo della natura e della storia: si vedano le esperienze di Madrid Rio di MRIO- WEST 8 o il Parc Aux Angéliques sulla rive droit del Garonne, di Michel Desvigne. Sul secondo punto il progetto deve rivedere la cultura tecnica e scientifica che è stata applicata sin dall’avvento della ‘modernità’, mettendo in campo nuove modalità che, senza rinunciare alla forma e all’azione figurativa, ristabiliscano un nuovo virtuoso colloquio tra l’azione tecnica e l’azione naturale. Gli esempi sulle coste olandesi e nella ricostruzione di New Orleans sono eloquenti.
’Water projects’: the grammar of natur or the language of vision? / Amaro, Ottavio Salvatore. - 1:(2016), pp. 266-275.
’Water projects’: the grammar of natur or the language of vision?
AMARO, Ottavio Salvatore
2016-01-01
Abstract
L’acqua determina forme e caratteri dei luoghi, custodisce le loro ‘informazioni genetiche’ nelle diverse geografie e topografie. Dai sistemi naturali, ai giardini, ai paesaggi antropizzati, essa si muove tra un significato fisico - scientifico e uno metaforico - simbolico. Arte, scienza e natura si fondono in un racconto capace di rappresentare tale sintesi nei diversi ambiti della civiltà umana. Le modalità d’intervento sull’acqua seguono la continuità ambientale e paesaggistica o al contrario la trasformazione, rottura, con i paesaggi consolidati. Il rapporto per esempio tra il sistema fluviale e la città, nella sua relazione storica, si rompe e diventa ‘distacco’ con la costruzione di argini e barriere difensive, che coincide con le grandi trasformazioni ottocentesche. Nella contemporaneità si assiste ad una radicalizzazione delle posizioni tra una visione ecologista pura, di ritorno ‘illusorio’ e ‘rassicurante’ ad uno stato di natura, e l’uso delle conquiste tecnologiche per continuare in una azione di modificazione dei luoghi. In entrambi i casi si perde di vista il valore del progetto come misura e ritrovata empatia tra sistemi insediativi e condizioni naturali. Si focalizzano due questioni per il progetto: rapporto acqua/città; sicurezza/salvaguardia delle identità. Sul primo punto essa può ritornare ad essere parte integrante dello spazio pubblico che ricompone le parti di città, riproponendo il tempo della natura e della storia: si vedano le esperienze di Madrid Rio di MRIO- WEST 8 o il Parc Aux Angéliques sulla rive droit del Garonne, di Michel Desvigne. Sul secondo punto il progetto deve rivedere la cultura tecnica e scientifica che è stata applicata sin dall’avvento della ‘modernità’, mettendo in campo nuove modalità che, senza rinunciare alla forma e all’azione figurativa, ristabiliscano un nuovo virtuoso colloquio tra l’azione tecnica e l’azione naturale. Gli esempi sulle coste olandesi e nella ricostruzione di New Orleans sono eloquenti.File | Dimensione | Formato | |
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