A cavallo fra didattica, pedagogia, filosofia e antropologia e a conclusione di un percorso di ricerca dell'autrice che ha fondato l'insegnamento su quella che Warburg chiamava "la scienza che non c'è" (una scienza ai margini, transdisciplinare e di confine), il volume contiene una proposta educativa che mira a recuperare la tradizione antica popolare e la trasmissione /formazione orale e interculturale che ad essa si lega e che oggi invece appare totalmente emarginata. La nostra scuola e la nostra cultura sembrano infatti dominate da una sorta di "imperialismo dell'occhio" che ci proietta continuamente sulla pagina scritta, su una immagine visiva o, soprattutto, sullo schermo di un computer. Gli adoratori della tecnologia non hanno dubbi: questa preminenza del visivo porterà ad un miglioramento evolutivo di portata epocale che renderà tutti più intelligenti e più felici. In questo libro, al contrario, si avanzano dubbi : la perdita dell'esercizio della voce e dell'orecchio corrisponde alla perdita della memoria, dell'immaginazione, della conversazione con l'affettività e con la comunità. La scuola dovrebbe perciò recuperare questa potenzialità orale e auditiva che non è solo una forma di espressione ma un paradigma di razionalità che ha i suoi regni nel canto, nella narrazione, nella poesia
Sulla tradizione orale. Il mito, il pianto, il canto / Marchetti, Laura. - (2022), pp. 1-348.
Sulla tradizione orale. Il mito, il pianto, il canto
Marchetti
2022-01-01
Abstract
A cavallo fra didattica, pedagogia, filosofia e antropologia e a conclusione di un percorso di ricerca dell'autrice che ha fondato l'insegnamento su quella che Warburg chiamava "la scienza che non c'è" (una scienza ai margini, transdisciplinare e di confine), il volume contiene una proposta educativa che mira a recuperare la tradizione antica popolare e la trasmissione /formazione orale e interculturale che ad essa si lega e che oggi invece appare totalmente emarginata. La nostra scuola e la nostra cultura sembrano infatti dominate da una sorta di "imperialismo dell'occhio" che ci proietta continuamente sulla pagina scritta, su una immagine visiva o, soprattutto, sullo schermo di un computer. Gli adoratori della tecnologia non hanno dubbi: questa preminenza del visivo porterà ad un miglioramento evolutivo di portata epocale che renderà tutti più intelligenti e più felici. In questo libro, al contrario, si avanzano dubbi : la perdita dell'esercizio della voce e dell'orecchio corrisponde alla perdita della memoria, dell'immaginazione, della conversazione con l'affettività e con la comunità. La scuola dovrebbe perciò recuperare questa potenzialità orale e auditiva che non è solo una forma di espressione ma un paradigma di razionalità che ha i suoi regni nel canto, nella narrazione, nella poesiaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.