Edifici dismessi, aree e quartieri degradati, ma anche luoghi progettati senza tener conto di chi li abiterà: la sopravvivenza della città oggi dipende dalla capacità di reinterpretare e reinventare l’uso degli spazi mettendo a sistema interessi e opportunità di diversa natura. La città contemporanea si trasforma, giorno per giorno, ridisegnando le proprie gerarchie e priorità, influenzata dai cambiamenti culturali ed economici e dalla loro velocità si distrae sempre più spesso dai bisogni di quelli che invece dovrebbero essere i protagonisti e i promotori di questo cambiamento. La gente, sempre più spesso, si sente esclusa, a torto o a ragione, dalle dinamiche di trasformazione, quasi a pensare di non esserne artefice o anche di subire senza nessuna possibilità di opposizione a tali processi di sistema. La vita diventa sempre più costosa e talvolta anche pericolosa. Comincia così un lento processo di riappropriazione degli spazi “(…) quella degli spazi intermedi. Spazi residuali, indecisi e inquieti (...) Essi portano con sé importanti domande di diritto alla città e diritto all’abitare, modulato sulle mille differenze (sociali e ambientali), desideri e movimenti plurali che la caratterizzano e sollecitano, quindi, una nuova riflessione intorno al binomio città e democrazia (…)
Diritto all’abitare / DE CAPUA, Alberto; /ciulla, V. - (2021), pp. 85-101.
Diritto all’abitare
DE CAPUA, Alberto
;
2021-01-01
Abstract
Edifici dismessi, aree e quartieri degradati, ma anche luoghi progettati senza tener conto di chi li abiterà: la sopravvivenza della città oggi dipende dalla capacità di reinterpretare e reinventare l’uso degli spazi mettendo a sistema interessi e opportunità di diversa natura. La città contemporanea si trasforma, giorno per giorno, ridisegnando le proprie gerarchie e priorità, influenzata dai cambiamenti culturali ed economici e dalla loro velocità si distrae sempre più spesso dai bisogni di quelli che invece dovrebbero essere i protagonisti e i promotori di questo cambiamento. La gente, sempre più spesso, si sente esclusa, a torto o a ragione, dalle dinamiche di trasformazione, quasi a pensare di non esserne artefice o anche di subire senza nessuna possibilità di opposizione a tali processi di sistema. La vita diventa sempre più costosa e talvolta anche pericolosa. Comincia così un lento processo di riappropriazione degli spazi “(…) quella degli spazi intermedi. Spazi residuali, indecisi e inquieti (...) Essi portano con sé importanti domande di diritto alla città e diritto all’abitare, modulato sulle mille differenze (sociali e ambientali), desideri e movimenti plurali che la caratterizzano e sollecitano, quindi, una nuova riflessione intorno al binomio città e democrazia (…)File | Dimensione | Formato | |
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