Il testo propone una riflessione conclusiva al volume, “Landscape in Progress, idee e progetti per la Città Metropolitana di Reggio Calabria”, con l’intenzione di focalizzare l’attenzione sul suo essere una delle sponde dello Stretto di Messina, baricentro geografico di quel mare Mediterraneo che Paul Valéry descriveva come “un dispositivo, [...] una macchina, per produrre civiltà” elemento essenziale “nella costituzione dello spirito europeo, ovvero dell’Europa storica in quanto modificatrice dell’intero mondo umano.” Luogo di frontiera, di confine che potrebbe trovare nella prospettiva di Città dello Stretto nuove connessioni attraverso la costruzione di un network degli Stretti d’Europa. Storicamente porte geografiche, oggi più che mai luoghi di passaggio nevralgici di migrazione, gli Stretti sono estremità della terra divise dal mare dove la misura della distanza ha rappresentato, e ancora rappresenta, criticità territoriali ma anche vantaggi per gli scambi sociali ed economici. Queste peculiarità rendono gli Stretti dei luoghi nodali, dove si addensano movimenti geopolitici e dove è possibile sperimentare nuove dinamiche inclusive e nuovi temi come la forma e le modalità dello spazio pubblico, il rapporto tra le infrastrutture e il paesaggio, un’attenzione alla dimensione umana e sociale dello spazio metropolitano.

Per un Mediterraneo degli Stretti

Tornatora M.
2015-01-01

Abstract

Il testo propone una riflessione conclusiva al volume, “Landscape in Progress, idee e progetti per la Città Metropolitana di Reggio Calabria”, con l’intenzione di focalizzare l’attenzione sul suo essere una delle sponde dello Stretto di Messina, baricentro geografico di quel mare Mediterraneo che Paul Valéry descriveva come “un dispositivo, [...] una macchina, per produrre civiltà” elemento essenziale “nella costituzione dello spirito europeo, ovvero dell’Europa storica in quanto modificatrice dell’intero mondo umano.” Luogo di frontiera, di confine che potrebbe trovare nella prospettiva di Città dello Stretto nuove connessioni attraverso la costruzione di un network degli Stretti d’Europa. Storicamente porte geografiche, oggi più che mai luoghi di passaggio nevralgici di migrazione, gli Stretti sono estremità della terra divise dal mare dove la misura della distanza ha rappresentato, e ancora rappresenta, criticità territoriali ma anche vantaggi per gli scambi sociali ed economici. Queste peculiarità rendono gli Stretti dei luoghi nodali, dove si addensano movimenti geopolitici e dove è possibile sperimentare nuove dinamiche inclusive e nuovi temi come la forma e le modalità dello spazio pubblico, il rapporto tra le infrastrutture e il paesaggio, un’attenzione alla dimensione umana e sociale dello spazio metropolitano.
2015
978-88-492-3168-7
Mediterraneo, Stretti, Città
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/11647
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact