Il contributo tenta di esplicitare come la città è consumatrice dell’effimero ma anche capace di generarlo, non solo accennando a quegli apparati che storicamente sono utilizzati per feste, allestimenti di fiere, grandi esposizioni. Il testo si sofferma sul contributo che l’Estate Romana, ideata da Renato Nicolini, dagli anni ’70 sino al 1985, fornisce a questo tema avendo il merito di inaugurare la stagione postmoderna italiana dell’effimero, dando voce alla forza della neoavanguardia romana.

Effimero urbano / Tornatora, M.. - (2016), pp. 121-127.

Effimero urbano

Tornatora M.
2016-01-01

Abstract

Il contributo tenta di esplicitare come la città è consumatrice dell’effimero ma anche capace di generarlo, non solo accennando a quegli apparati che storicamente sono utilizzati per feste, allestimenti di fiere, grandi esposizioni. Il testo si sofferma sul contributo che l’Estate Romana, ideata da Renato Nicolini, dagli anni ’70 sino al 1985, fornisce a questo tema avendo il merito di inaugurare la stagione postmoderna italiana dell’effimero, dando voce alla forza della neoavanguardia romana.
2016
9788849233438
estate romana, effimero, città
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/11648
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