Il lavoro presentato [1] riguarda il ri-disegno dei caratteri architettonici principali e lo studio dei processi costitutivi e delle invarianti morfologiche presenti nelle città costruite in prossimità di ambienti particolarmente sensibili e soggetti ad eventi bellici che ne compromettono la continuità, con particolare riferimento alla città di Shibam nell’area dello Yemen del Sud. Il nostro obiettivo è stato quello di sperimentare ed applicare tecniche di disegno digitale finalizzate alla conoscenza e alla salvaguardia di architetture in ambiente desertico, di elevato interesse culturale mediante la ricostruzione digitale in territori dove le rilevazioni in presenza risultano difficoltose e per varie ragioni a rischio. Il tessuto urbano della città di Shibam ha una configurazione morfologica di alto valore figurativo. È un’immagine fragile per la sua integrità morfologica e fisiognomicamente rappresenta una forma di saggezza umana. Lo studio si fonda sul mettere in evidenza questa bellezza complessa articolata storicamente come ‘archetipo formale’ come principio insediativo stabile, immutabile ed universale. Maestosa per le sue architetture e la sua posizione è la struttura urbana in cui è evidente il tentativo di sopravvivenza che, come tutte le civiltà formatesi a contatto con il deserto, sono improntate sulla necessità quasi biologica di circoscrivere lo ‘spazio di appropriazione’ all’interno di un recinto che nell’Islam diventa matrice figurativa dell’architettura, della città e del territorio

Il caso della città di Shibam nello Yemen del sud

Gaetano Ginex
Membro del Collaboration Group
;
Francesco Trimboli;
2020-01-01

Abstract

Il lavoro presentato [1] riguarda il ri-disegno dei caratteri architettonici principali e lo studio dei processi costitutivi e delle invarianti morfologiche presenti nelle città costruite in prossimità di ambienti particolarmente sensibili e soggetti ad eventi bellici che ne compromettono la continuità, con particolare riferimento alla città di Shibam nell’area dello Yemen del Sud. Il nostro obiettivo è stato quello di sperimentare ed applicare tecniche di disegno digitale finalizzate alla conoscenza e alla salvaguardia di architetture in ambiente desertico, di elevato interesse culturale mediante la ricostruzione digitale in territori dove le rilevazioni in presenza risultano difficoltose e per varie ragioni a rischio. Il tessuto urbano della città di Shibam ha una configurazione morfologica di alto valore figurativo. È un’immagine fragile per la sua integrità morfologica e fisiognomicamente rappresenta una forma di saggezza umana. Lo studio si fonda sul mettere in evidenza questa bellezza complessa articolata storicamente come ‘archetipo formale’ come principio insediativo stabile, immutabile ed universale. Maestosa per le sue architetture e la sua posizione è la struttura urbana in cui è evidente il tentativo di sopravvivenza che, come tutte le civiltà formatesi a contatto con il deserto, sono improntate sulla necessità quasi biologica di circoscrivere lo ‘spazio di appropriazione’ all’interno di un recinto che nell’Islam diventa matrice figurativa dell’architettura, della città e del territorio
2020
9788835125891
archetipo, rilievo, morfologia urbana, monitoraggio, patrimonio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/120945
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