Mitologico sarebbe il termine più adatto per descrivere, pensare, il rapporto tra i processi di antropizzazione e la Terra, Terra come amante dell’Uomo. Come in tutti i rapporti, le storie d’amore, esso si modifica e cambia continuamente se è fecondo. Così nella contemporaneità, volendo dare una data il 1972, anno della pubblicazione de The Limits of Growth, sta emergendo in modo sempre più evidente la necessità della trasformazione dell’esistente poiché il suolo è una risorsa limitata e non riproducibile. Richiamandosi ai processi di territorializzazzione-deteritorializzazione-riteritorializzazione proposti da Raffenstein, legati al ruolo fondamentale dell’innovazione, ecco che le aree delle cave divenute “altro” dal loro iniziale scopo, offrono un’opportunità molto rilevante per sperimentare e proporre metodologie e finalità nuove guidate da quello che da anni (Aragona, 2011) si sta suggerendo come “approccio ecologico” ed integrato al territorio. Occasione particolarmente significativa per la città di Roma, Comune più vasto d’Europa con i suoi 129.000 ha di cui 2/3 agricoli e da anni sottoposti in modo sistemico a tutela (Piano delle Certezze, 1997) e con forte caratterizzazione “verde” (La Rete Ecologica, 1995, 2008). Quindi una magnifica sfida per la costruzione di un paesaggio inedito, fruibile e partecipato dai cum-cives (Cacciari, 1991), cioè i cittadini, sia del luogo – a scala locale che cittadina – e sia anche del Mondo. Occasione per i Municipi di costruire, ricostruire, l’identità dei loro territori e farli divenire luoghi, paesaggio contemporaneo condiviso e caratterizzare l’Area Metropolitana della Capitale.

La stupefacente storia tra anthropos e natura: l’occasione delle cave

ARAGONA, Stefano
2017-01-01

Abstract

Mitologico sarebbe il termine più adatto per descrivere, pensare, il rapporto tra i processi di antropizzazione e la Terra, Terra come amante dell’Uomo. Come in tutti i rapporti, le storie d’amore, esso si modifica e cambia continuamente se è fecondo. Così nella contemporaneità, volendo dare una data il 1972, anno della pubblicazione de The Limits of Growth, sta emergendo in modo sempre più evidente la necessità della trasformazione dell’esistente poiché il suolo è una risorsa limitata e non riproducibile. Richiamandosi ai processi di territorializzazzione-deteritorializzazione-riteritorializzazione proposti da Raffenstein, legati al ruolo fondamentale dell’innovazione, ecco che le aree delle cave divenute “altro” dal loro iniziale scopo, offrono un’opportunità molto rilevante per sperimentare e proporre metodologie e finalità nuove guidate da quello che da anni (Aragona, 2011) si sta suggerendo come “approccio ecologico” ed integrato al territorio. Occasione particolarmente significativa per la città di Roma, Comune più vasto d’Europa con i suoi 129.000 ha di cui 2/3 agricoli e da anni sottoposti in modo sistemico a tutela (Piano delle Certezze, 1997) e con forte caratterizzazione “verde” (La Rete Ecologica, 1995, 2008). Quindi una magnifica sfida per la costruzione di un paesaggio inedito, fruibile e partecipato dai cum-cives (Cacciari, 1991), cioè i cittadini, sia del luogo – a scala locale che cittadina – e sia anche del Mondo. Occasione per i Municipi di costruire, ricostruire, l’identità dei loro territori e farli divenire luoghi, paesaggio contemporaneo condiviso e caratterizzare l’Area Metropolitana della Capitale.
2017
9788822900265
Approccio ecologico; Recupeo territoriale; Identità locale
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