Cities are the places of maximum potential for change but also of maximum environmental, social and economic fra- gility. Our generation has the responsibility to set up such a change even if this process takes a very long time. How- ever, it seems that, today, the main interest is that cities are more intelligent, that they aspire to become more hi-tech, more sustainable and interconnected with little attention to the real vocations of places and the protection of public space for people. On the one hand, we are observing a sort of generalized victory of the city, with an sudden increase in the process of urbanization, assuming that within a few decades, the majority of the world’s population will live in increasingly large urban agglomerations. On the other hand, it is precisely this expansion, now unstoppable, that ends up determining the implosion of urban space into a sort of city-region that can no longer be assimilated to that set of geographical, historical and symbolic characteristics that until now have identified something as a city. Istanbul fully lives these contradictions

Le città sono i luoghi di massima potenzialità per il cam- biamento ma anche di massima fragilità ambientale, sociale ed economica. La nostra generazione ha la responsabilità di impostare tale cambiamento anche se questo processo necessita di tempi molto lunghi. Sembra però che, oggi, l’interesse principale sia che le città siano più intelligen- ti, che ambiscano a diventare più hi-tech, più sostenibili e interconnesse con poca attenzione alle reali vocazioni dei luoghi e alla tutela dello spazio pubblico per la gente. Certo è che siamo di fronte a una vistosa contraddizione: da un lato assistiamo a una sorta di trionfo generalizzato della cit- tà, con una brusca impennata del processo di inurbamento, ipotizzando che entro qualche decennio la maggior parte della popolazione mondiale andrà ad abitare in agglomerati urbani sempre più estesi. Dall’altro, è proprio tale espansio- ne, ormai inarrestabile che finisce per determinare l’implo- sione dello spazio urbano in una sorta di città-regione non più assimilabile a quell’insieme di caratteristiche geografi- che, storiche e simboliche che fino adesso hanno identifica- to qualcosa come una città. Istanbul vive pienamente queste contraddizioni.

Opzioni tecnologiche per il progetto della città / DE CAPUA, Alberto. - 06_Ricerche in Composizione Urbana:(2020), pp. 27-31.

Opzioni tecnologiche per il progetto della città

DE CAPUA, Alberto
Membro del Collaboration Group
2020-01-01

Abstract

Cities are the places of maximum potential for change but also of maximum environmental, social and economic fra- gility. Our generation has the responsibility to set up such a change even if this process takes a very long time. How- ever, it seems that, today, the main interest is that cities are more intelligent, that they aspire to become more hi-tech, more sustainable and interconnected with little attention to the real vocations of places and the protection of public space for people. On the one hand, we are observing a sort of generalized victory of the city, with an sudden increase in the process of urbanization, assuming that within a few decades, the majority of the world’s population will live in increasingly large urban agglomerations. On the other hand, it is precisely this expansion, now unstoppable, that ends up determining the implosion of urban space into a sort of city-region that can no longer be assimilated to that set of geographical, historical and symbolic characteristics that until now have identified something as a city. Istanbul fully lives these contradictions
2020
9788862424035
Le città sono i luoghi di massima potenzialità per il cam- biamento ma anche di massima fragilità ambientale, sociale ed economica. La nostra generazione ha la responsabilità di impostare tale cambiamento anche se questo processo necessita di tempi molto lunghi. Sembra però che, oggi, l’interesse principale sia che le città siano più intelligen- ti, che ambiscano a diventare più hi-tech, più sostenibili e interconnesse con poca attenzione alle reali vocazioni dei luoghi e alla tutela dello spazio pubblico per la gente. Certo è che siamo di fronte a una vistosa contraddizione: da un lato assistiamo a una sorta di trionfo generalizzato della cit- tà, con una brusca impennata del processo di inurbamento, ipotizzando che entro qualche decennio la maggior parte della popolazione mondiale andrà ad abitare in agglomerati urbani sempre più estesi. Dall’altro, è proprio tale espansio- ne, ormai inarrestabile che finisce per determinare l’implo- sione dello spazio urbano in una sorta di città-regione non più assimilabile a quell’insieme di caratteristiche geografi- che, storiche e simboliche che fino adesso hanno identifica- to qualcosa come una città. Istanbul vive pienamente queste contraddizioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/12854
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