Ricostruendo il termine "matria" dalla lingua tedesca (Heimat), da alcuni autori del romanticismo tedesco (Jakob e Wilhelm Grimm) e dall'uso che ne fa Sigmund Freud, il saggio , dopo una critica al concetto di "Patria" fondato sullo Stato patriarcale e militare, si addentra in un uso nuovo della parola , legata ad un paradigma di appartenenza nazionale fondata sulle memorie collettive, sulla lingua materna, sul legame con i luoghi e la comunità. Matria perciò è il posto degli affetti, il proprio paese d'origine, ma anche , in senso più universale, l'Umanità e, come sostiene Edgard Morin, la grande "Terra-patria" della Natura

La lingua-latte e la nazione culturale / Marchetti, Laura. - (2021), pp. 37-88.

La lingua-latte e la nazione culturale

laura marchetti
2021-01-01

Abstract

Ricostruendo il termine "matria" dalla lingua tedesca (Heimat), da alcuni autori del romanticismo tedesco (Jakob e Wilhelm Grimm) e dall'uso che ne fa Sigmund Freud, il saggio , dopo una critica al concetto di "Patria" fondato sullo Stato patriarcale e militare, si addentra in un uso nuovo della parola , legata ad un paradigma di appartenenza nazionale fondata sulle memorie collettive, sulla lingua materna, sul legame con i luoghi e la comunità. Matria perciò è il posto degli affetti, il proprio paese d'origine, ma anche , in senso più universale, l'Umanità e, come sostiene Edgard Morin, la grande "Terra-patria" della Natura
2021
9788831379588
lingua-latte/nazione culturale/memoria collettiva/Heimat
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/132587
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