L’emergenza pandemica, provocando uno stravolgimento su più fronti della società contemporanea, ha reso necessario, anche in campo educativo, un adattamento alla nuova situazione creatasi improvvisamente: non solo un ripensamento delle strategie educative ma una rivalutazione diffusa del digitale, troppo spesso relegato a mero accessorio della pratica didattica. Tale atteggiamento “virtuoso”, che affonda evidentemente le proprie radici nel passato – dall’introduzione dei dispositivi elettronici, alle aule 2.0, alla cultura dell’e-learning – ha permesso di limitare i danni della “fortuna” che, come il fiume in piena di machiavelliana memoria [6], si è abbattuta sul mondo della scuola e non solo. La partecipazione e la creazione di una relazione educativa, infatti, sono dinamiche che possiamo riscontrare e costruire anche a distanza, purché ci sia una formazione adeguata e permanente, attraverso l’acquisizione di competenze digitali, contenuti disciplinari, pedagogici e tecnologici, promuovendo l’alfabetizzazione digitale e mediatica. Inoltre, è proprio in condizioni di normalità e di “quiete” che bisogna riflettere sulle criticità emerse per superarle e creare nuove opportunità, costruendo e potenziando quegli “argini” necessari a prevedere la molteplicità e l’impetuosità degli eventi.
La relazione educativa tra distanza e presenza / Sammarro, Maria. - (2022), pp. 99-102. (Intervento presentato al convegno Apprendere con le tecnologie tra presenza e distanza tenutosi a Roma, Università Pontificia Salesiana nel 31 agosto, 1 e 2 settembre 2022).
La relazione educativa tra distanza e presenza
MARIA SAMMARRO
2022-01-01
Abstract
L’emergenza pandemica, provocando uno stravolgimento su più fronti della società contemporanea, ha reso necessario, anche in campo educativo, un adattamento alla nuova situazione creatasi improvvisamente: non solo un ripensamento delle strategie educative ma una rivalutazione diffusa del digitale, troppo spesso relegato a mero accessorio della pratica didattica. Tale atteggiamento “virtuoso”, che affonda evidentemente le proprie radici nel passato – dall’introduzione dei dispositivi elettronici, alle aule 2.0, alla cultura dell’e-learning – ha permesso di limitare i danni della “fortuna” che, come il fiume in piena di machiavelliana memoria [6], si è abbattuta sul mondo della scuola e non solo. La partecipazione e la creazione di una relazione educativa, infatti, sono dinamiche che possiamo riscontrare e costruire anche a distanza, purché ci sia una formazione adeguata e permanente, attraverso l’acquisizione di competenze digitali, contenuti disciplinari, pedagogici e tecnologici, promuovendo l’alfabetizzazione digitale e mediatica. Inoltre, è proprio in condizioni di normalità e di “quiete” che bisogna riflettere sulle criticità emerse per superarle e creare nuove opportunità, costruendo e potenziando quegli “argini” necessari a prevedere la molteplicità e l’impetuosità degli eventi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.