La pandemia globale ha esercitato un’inevitabile pressione sullo spazio residenziale, dall’abi- tazione al suo più prossimo intorno, generando un rinnovato concetto di qualità dell’abitare e accelerando l’elaborazione di nuovi paradigmi spaziali e tecnologici necessari a soddisfarlo. Tali istanze si traducono in valori funzionali, prestazionali, formali, etici ed estetici riferiti a una mag- giore coscienza degli occupanti in relazione alle proprie necessità abitative. Questa urgenza si scontra con la realtà di un patrimonio edilizio residenziale obsolescente, scarsamente performante sotto il profilo ambientale ed energetico, altresì calato in un contesto sociale, urbano e infrastrut- turale frammentato ed eterogeneo. Una simile complessità avvalora lo sforzo di sperimentare metodologie di trasformazione dell’esistente basate su criteri di flessibilità, incrementalità, circo- larità e sostenibilità. Il presente contributo affronta il tema a partire dalla scala del quartiere residenziale pubblico, maggiormente vulnerabile sotto il profilo socio-spaziale e altrettanto meritevole di attenzione, con particolare riferimento alle forme urbane prodotte in Italia dal Piano INA Casa. In ragione del suo potenziale estetico, formale, spaziale e costruttivo, viene preso in esame il caso studio del quartiere Sbarre Inferiori di Reggio Calabria, oggetto di sperimentazione progettuale, per il quale si propone un approccio trans-scalare di riqualificazione urbana e architettonica. La strategia prevede l’otti- mizzazione degli spazi indoor e outdoor, l’ampliamento dell’offerta abitativa e la caratterizzazione di nuove funzioni integrate alle addizioni tecnologiche che individuano nuove spazialità e contri- buiscono all’efficientamento energetico dell’edificio. Queste considerazioni tengono anche conto delle circostanze di isolamento volontario in presenza di altri componenti del nucleo familiare, che da luogo a inedite riflessioni sullo spazio e alle modalità con cui questo viene vissuto.

Vivere e abitare dopo la pandemia. Criteri di trasformazione e sperimentazioni progettuali per il quartiere INA Casa “Sbarre Inferiori” di Reggio Calabria / Lidia, Errante. - (2021), pp. 1219-1236.

Vivere e abitare dopo la pandemia. Criteri di trasformazione e sperimentazioni progettuali per il quartiere INA Casa “Sbarre Inferiori” di Reggio Calabria.

Lidia Errante
2021-01-01

Abstract

La pandemia globale ha esercitato un’inevitabile pressione sullo spazio residenziale, dall’abi- tazione al suo più prossimo intorno, generando un rinnovato concetto di qualità dell’abitare e accelerando l’elaborazione di nuovi paradigmi spaziali e tecnologici necessari a soddisfarlo. Tali istanze si traducono in valori funzionali, prestazionali, formali, etici ed estetici riferiti a una mag- giore coscienza degli occupanti in relazione alle proprie necessità abitative. Questa urgenza si scontra con la realtà di un patrimonio edilizio residenziale obsolescente, scarsamente performante sotto il profilo ambientale ed energetico, altresì calato in un contesto sociale, urbano e infrastrut- turale frammentato ed eterogeneo. Una simile complessità avvalora lo sforzo di sperimentare metodologie di trasformazione dell’esistente basate su criteri di flessibilità, incrementalità, circo- larità e sostenibilità. Il presente contributo affronta il tema a partire dalla scala del quartiere residenziale pubblico, maggiormente vulnerabile sotto il profilo socio-spaziale e altrettanto meritevole di attenzione, con particolare riferimento alle forme urbane prodotte in Italia dal Piano INA Casa. In ragione del suo potenziale estetico, formale, spaziale e costruttivo, viene preso in esame il caso studio del quartiere Sbarre Inferiori di Reggio Calabria, oggetto di sperimentazione progettuale, per il quale si propone un approccio trans-scalare di riqualificazione urbana e architettonica. La strategia prevede l’otti- mizzazione degli spazi indoor e outdoor, l’ampliamento dell’offerta abitativa e la caratterizzazione di nuove funzioni integrate alle addizioni tecnologiche che individuano nuove spazialità e contri- buiscono all’efficientamento energetico dell’edificio. Queste considerazioni tengono anche conto delle circostanze di isolamento volontario in presenza di altri componenti del nucleo familiare, che da luogo a inedite riflessioni sullo spazio e alle modalità con cui questo viene vissuto.
2021
978-88-96386-62-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/137332
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