Il bosco vetusto di Pinus nigra Arnold subsp. laricio situato in località Serro di Acatti, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte (comune di San Luca in provincia di Reggio Calabria) ricadente in zona A (Riserva Integrale), per la peculiarità dell’origine e per la sua posizione geografica ha rappresentato un interessante bosco naturale e hotspot di biodiversità. L’importante ruolo svolto dai boschi naturali nella conservazione della biodiversità è riconosciuto anche da diverse normative e convenzioni internazionali destinate alla loro salvaguardia. Nell’agosto 2021, un incendio di ingenti dimensioni ha coinvolto questa area distruggendo interamente il bosco vetusto. Una attività di studio è stata condotta per la comprensione degli effetti del fuoco sulla biodiversità entomologica a seguito della notevole alterazione ambientale determinatasi. Uno dei gruppi maggiormente indagati è quello dei Coleotteri della famiglia Staphylinidae, per i quali il presente lavoro rappresenta il primo monitoraggio dopo l’evento doloso all’interno del bosco naturale. Questi insetti, dato l’elevato numero di specie conosciute per la fauna italiana e l’elevata capacità di colonizzare differenti tipi di macro e microambienti anche sottoposti a condizioni di stress, si prestano molto bene per essere utilizzati come bioindicatori. Lo studio, finalizzato a conoscere la composizione delle comunità e l’abbondanza relativa delle specie, è stato condotto in due siti utilizzando delle trappole a caduta, comparando i dati acquisiti con un altro bosco di Pino laricio, con caratteristiche simili e limitrofo al bosco naturale bruciato. Nei campionamenti effettuati tra Giugno-Novembre del 2022 sono stati catturati 1741 esemplari di Stafilinidi, rappresentati nel totale da 42 specie, di cui 19 presenti nel sito bruciato con incendio di chioma, 28 nel sito incombusto e 21 nel sito di transizione con incendio radente (compreso tra il bosco bruciato e quello incombusto). Oltre agli effetti sulla composizione specifica del gruppo, nel sito bruciato si è avuta una riduzione della popolazione del 78.050%, con la cattura di 272 esemplari. Anche il sito di transizione ha subito una netta riduzione (81,43%) rispetto al sito incombusto. Tra i primi effetti evidenti, oltre la riduzione del numero di specie e delle abbondanze, c’è la quasi scomparsa di Quedius sp. (gruppo di Staphylinidae tipico dei boschi), come Quedius aspromontanus Bernhauer, 1908, Quedius abietum Kiesenwetter, 1858 e della specie Ocypus italicus assieme a molte specie saproxiliche, indicatori di un elevato grado di maturità e di buona conservazione di habitat forestali, a dimostrazione della scomparsa massiva della fauna della lettiera a causa del fuoco. La comparazione specifica della diversità in grado di verificare le affinità tra le specie presenti, svolta con l’analisi NMDS, ha messo in evidenza che le specie di coleotteri Stafilinidi raccolti nel sito bruciato e nel sito di transizione sono simili e sovrapponibili tra loro, mentre nel bosco incombusto la composizione specifica si differenzia dagli altri siti. Altresì, sia nel bosco bruciato che in quello di transizione, è stato rilevato un maggior numero di Stafilinidi atti al volo, in quanto probabilmente rappresentano i primi colonizzatori dell’area che ha subito l’effetto del fuoco.

Conseguenze di un incendio sulla coleotterofauna (Staphylinidae) in un bosco vetusto del Parco Nazionale dell’Aspromonte (Sud-Italia) Andrea Tagliapietra, Daniele Giannetti, Elvira Castiglione, Enrico Schifani, Francesco Manti, Mariateresa Oliva, Donato A. Grasso, Carmelo Peter Bonsignore

Mariateresa Oliva;Carmelo Peter Bonsignore
2023-01-01

Abstract

Il bosco vetusto di Pinus nigra Arnold subsp. laricio situato in località Serro di Acatti, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte (comune di San Luca in provincia di Reggio Calabria) ricadente in zona A (Riserva Integrale), per la peculiarità dell’origine e per la sua posizione geografica ha rappresentato un interessante bosco naturale e hotspot di biodiversità. L’importante ruolo svolto dai boschi naturali nella conservazione della biodiversità è riconosciuto anche da diverse normative e convenzioni internazionali destinate alla loro salvaguardia. Nell’agosto 2021, un incendio di ingenti dimensioni ha coinvolto questa area distruggendo interamente il bosco vetusto. Una attività di studio è stata condotta per la comprensione degli effetti del fuoco sulla biodiversità entomologica a seguito della notevole alterazione ambientale determinatasi. Uno dei gruppi maggiormente indagati è quello dei Coleotteri della famiglia Staphylinidae, per i quali il presente lavoro rappresenta il primo monitoraggio dopo l’evento doloso all’interno del bosco naturale. Questi insetti, dato l’elevato numero di specie conosciute per la fauna italiana e l’elevata capacità di colonizzare differenti tipi di macro e microambienti anche sottoposti a condizioni di stress, si prestano molto bene per essere utilizzati come bioindicatori. Lo studio, finalizzato a conoscere la composizione delle comunità e l’abbondanza relativa delle specie, è stato condotto in due siti utilizzando delle trappole a caduta, comparando i dati acquisiti con un altro bosco di Pino laricio, con caratteristiche simili e limitrofo al bosco naturale bruciato. Nei campionamenti effettuati tra Giugno-Novembre del 2022 sono stati catturati 1741 esemplari di Stafilinidi, rappresentati nel totale da 42 specie, di cui 19 presenti nel sito bruciato con incendio di chioma, 28 nel sito incombusto e 21 nel sito di transizione con incendio radente (compreso tra il bosco bruciato e quello incombusto). Oltre agli effetti sulla composizione specifica del gruppo, nel sito bruciato si è avuta una riduzione della popolazione del 78.050%, con la cattura di 272 esemplari. Anche il sito di transizione ha subito una netta riduzione (81,43%) rispetto al sito incombusto. Tra i primi effetti evidenti, oltre la riduzione del numero di specie e delle abbondanze, c’è la quasi scomparsa di Quedius sp. (gruppo di Staphylinidae tipico dei boschi), come Quedius aspromontanus Bernhauer, 1908, Quedius abietum Kiesenwetter, 1858 e della specie Ocypus italicus assieme a molte specie saproxiliche, indicatori di un elevato grado di maturità e di buona conservazione di habitat forestali, a dimostrazione della scomparsa massiva della fauna della lettiera a causa del fuoco. La comparazione specifica della diversità in grado di verificare le affinità tra le specie presenti, svolta con l’analisi NMDS, ha messo in evidenza che le specie di coleotteri Stafilinidi raccolti nel sito bruciato e nel sito di transizione sono simili e sovrapponibili tra loro, mentre nel bosco incombusto la composizione specifica si differenzia dagli altri siti. Altresì, sia nel bosco bruciato che in quello di transizione, è stato rilevato un maggior numero di Stafilinidi atti al volo, in quanto probabilmente rappresentano i primi colonizzatori dell’area che ha subito l’effetto del fuoco.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/138566
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