Tesi sostenuta Da lungo tempo oramai le tematiche inerenti alla tutela, valorizzazione, promozione della risorsa territorio sono alla base di una modalità di approccio a una più generale “forma” di progetto fondato su strategie mirate allo sviluppo locale da perseguirsi mediante modalità di fruizione turistica dei beni storico-culturali e paesaggistici. Ma, se per un verso il turismo si configura come possibile dispositivo di rivitalizzazione di economie territoriali in forte crisi, al contempo esso tende ad accentuare i fenomeni di degrado e perdita di identità da cui questi luoghi sono stati investiti con sempre maggiore forza negli ultimi cinquant’anni. Si pone quindi, in maniera sempre più pressante, la necessità di invertire tale processo di derealizzazione e destoricizzazione dei territori, percepiti come cartoline e scorporati dal contesto sociale e di superare l’idea dei beni culturali e paesaggistici pensati come merce, uscire dalla “visione-cartolina” e riaffermare il diritto a città-territori-paesaggi intesi come spazi di vita sociale, come creazione di civiltà e come promessa di democrazia. Principali argomentazioni Il campo entro il quale la tesi trova argomentazioni può essere ricondotto a una linea di ricerca, rivolta all’individuazione di una differente modalità di approcciare alla tematica dell’uso turistico dei territori. Una modalità che - individuando differenti percorsi progettuali per la tutela attiva, la valorizzazione e la fruizione sociale del patrimonio territorio (paesaggistico, storico-culturale e identitario) - riesca a configurare forme di sviluppo auto centrato, che pongano al centro del processo gli abitanti come soggetti attivi di progettualità, costruendo e sperimentando metodi capaci di far emergere le complesse relazioni tra popolazioni e territorio, tra memoria singolare e identità collettive, tra paesaggi eccezionali e paesaggi della quotidianità, tra risorse endogene e sviluppo locale. Metodologia In tale ottica la metodologia sarà relativa alla costruzione, mediante modalità interattive con gli attori locali, di un Manifesto dei Paesaggi Condivisi per la creazione di una Rete di fruizione turistica. Si tratta di elaborare e sperimentare metodi e pratiche capaci di giungere alla definizione ed individuazione dei “paesaggi condivisi”, da intendersi non solo come sintesi tra sapere esperto (quello dei tecnici) e sapere comune (quello degli abitanti), ma come lettura in azione del territorio, in grado di traguardare diverse e inedite dimensioni progettuali, basate sull’attribuzione di valore che la società locale riconosce ai suoi luoghi di vita. Esiti attesi Tale tipo di approccio, oltre a mirare a una reale definizione dei “paesaggi condivisi”, consente di inserire i risultati ottenuti in un’ottica di possibile futuro utilizzo, ai fini di progetti di sviluppo, economico, sociale e culturale, per i territori interessati, come ad esempio la creazione di una “rete di fruizione sociale dei paesaggi condivisi” atta ad accogliere forme di turismo sostenibile, quali quello didattico e quello esperenziale.

La fruizione turistica dei luoghi: dai “paesaggi cartolina” ai “territori dell’abitare” in Adobati F., De Bonis L. & Marson A. (a cura di, 2023), Agire sul patrimonio, Atti della XXIV Conferenza Nazionale SIU Dare valore ai valori in urbanistica, Brescia, 23-24 giugno 2022, vol. 08, Planum Publisher e Società Italiana degli Urbanisti, Roma-Milano 2023.

Raffaella Campanella
2023-01-01

Abstract

Tesi sostenuta Da lungo tempo oramai le tematiche inerenti alla tutela, valorizzazione, promozione della risorsa territorio sono alla base di una modalità di approccio a una più generale “forma” di progetto fondato su strategie mirate allo sviluppo locale da perseguirsi mediante modalità di fruizione turistica dei beni storico-culturali e paesaggistici. Ma, se per un verso il turismo si configura come possibile dispositivo di rivitalizzazione di economie territoriali in forte crisi, al contempo esso tende ad accentuare i fenomeni di degrado e perdita di identità da cui questi luoghi sono stati investiti con sempre maggiore forza negli ultimi cinquant’anni. Si pone quindi, in maniera sempre più pressante, la necessità di invertire tale processo di derealizzazione e destoricizzazione dei territori, percepiti come cartoline e scorporati dal contesto sociale e di superare l’idea dei beni culturali e paesaggistici pensati come merce, uscire dalla “visione-cartolina” e riaffermare il diritto a città-territori-paesaggi intesi come spazi di vita sociale, come creazione di civiltà e come promessa di democrazia. Principali argomentazioni Il campo entro il quale la tesi trova argomentazioni può essere ricondotto a una linea di ricerca, rivolta all’individuazione di una differente modalità di approcciare alla tematica dell’uso turistico dei territori. Una modalità che - individuando differenti percorsi progettuali per la tutela attiva, la valorizzazione e la fruizione sociale del patrimonio territorio (paesaggistico, storico-culturale e identitario) - riesca a configurare forme di sviluppo auto centrato, che pongano al centro del processo gli abitanti come soggetti attivi di progettualità, costruendo e sperimentando metodi capaci di far emergere le complesse relazioni tra popolazioni e territorio, tra memoria singolare e identità collettive, tra paesaggi eccezionali e paesaggi della quotidianità, tra risorse endogene e sviluppo locale. Metodologia In tale ottica la metodologia sarà relativa alla costruzione, mediante modalità interattive con gli attori locali, di un Manifesto dei Paesaggi Condivisi per la creazione di una Rete di fruizione turistica. Si tratta di elaborare e sperimentare metodi e pratiche capaci di giungere alla definizione ed individuazione dei “paesaggi condivisi”, da intendersi non solo come sintesi tra sapere esperto (quello dei tecnici) e sapere comune (quello degli abitanti), ma come lettura in azione del territorio, in grado di traguardare diverse e inedite dimensioni progettuali, basate sull’attribuzione di valore che la società locale riconosce ai suoi luoghi di vita. Esiti attesi Tale tipo di approccio, oltre a mirare a una reale definizione dei “paesaggi condivisi”, consente di inserire i risultati ottenuti in un’ottica di possibile futuro utilizzo, ai fini di progetti di sviluppo, economico, sociale e culturale, per i territori interessati, come ad esempio la creazione di una “rete di fruizione sociale dei paesaggi condivisi” atta ad accogliere forme di turismo sostenibile, quali quello didattico e quello esperenziale.
2023
978-88-99237-50-9
territorio, turismo, identità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/140447
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