Energia, territori, forma ed opportunitàOggetto del paper consiste nell’evidenziare le molteplici novità legate ed offerte alla produzione di energia soprattutto nelle aree non centrali. Accanto alla riscoperta di antiche modalità di antropizzazione la valorizzazione delle risorse locali comporta la proposizione di organizzazione, forme, opportunità di lavoro, culturali e sociali prima non praticabili.Seguendo il percorso di indagine avviato da qualche anno e di cui si sono riportati sinteticamente i risultati anche nelle recenti Conferenze AISRe (Aragona, 2008; Aragona, 2009), attraverso il ricorso ad evidenze derivanti da realtà sperimentali, quindi con un approccio metodologico deduttivo, la finalità è quella di individuare i vari elementi che, in vario modo e peso, concorrono alla proposizione di nuove modalità di vita. Enfatizzando le condizioni di ciascun specifico contesto che devono essere considerate non vincoli ma suggerimenti progettuali. Tema certamente non nuovo nel dibattito scientifico culturale (Scandurra, 1995; Magnaghi, ) ma che solo da poco tempo, grazie alla concomitanza di varie e diverse spinte, sta divenendo opportunità concrea e diffusa.L’accettazione sempre più diffusa dell’effetto serra, le modificazioni climatiche, le scelte politiche del presidente US Obama, le opzioni Comunitarie, il regime di sostegno alle energie rinnovabili impongono agli studiosi del territorio e della città di confrontarsi con le possibilità aperte dall’insieme di queste politiche affinché si propongano scenari condivisi, democratici e sostenibili anche socialmente. In quale modo inserire queste indicazioni, questi indirizzi, negli strumenti di piano? Come trasformare bilanci di energia in spazio organizzato, forma sociale? Come, ancora, declinare tutto ciò con le molteplici altre innovazioni tecnologiche finalizzate a costruire un habitat realmente vivibile? E’ possibile seguire la costruzione di realtà tipo quelle di alcuni paesi scandinavi che da anni, nelle situazioni più lontane in un certo senso di frontiera, sono riusciti a realizzare comunità autonome ed autosufficienti, pur tuttavia di buona qualità della vita? Ma quale livello di conoscenza e consapevolezza è necessario per far tutto ciò?Tutte queste le questioni che s’intendono affrontare nella relazione, organizzate in un quadro metodologico complessivo. Consapevoli che l’attuale momento è, soprattutto per la realtà italiana e soprattutto per i territori e centri urbani del Mezzogiorno, è ancora sperimentale e che tale resterà per vari anni ancora essendo le innovazioni di cui si parla da poco entrate nella fase della diffusione e, per molto aspetti, ancora caratterizzate da processi di ulteriori modificazioni. Quindi, avendo scelto un approccio integrato, occorre sperimentare soluzioni che, rispetto una serie di indicatori, siano valutabili e costituiscano nell’loro insieme funzionale, spaziale, formale, sociale, prototipi di una diversa cultura del vivere.. E’ solo con l’implementazione gestita delle opportunità che si può evitare quella sorta di darwinismo sociale che ha caratterizzato questi trenta trascorsi anni.Riferimenti bibliografici - Aragona, S., 2008, Risorse locali e centri minori in Atti della XXIXa Conferenza Italiana di Scienze Regionali, Bari- Aragona, S., 2009, Antropizzazioni ed energia: spazi, forme e conoscenza locale in Atti della XXXa Conferenza Italiana di Scienze Regionali, “Integrazione Europea e Crescita Regionale, Sez. Progettazione integrata territoriale, Firenze, 9-11 settembre- Magnaghi A. et al., 1998, Il territorio degli abitanti, Alinea- Magnaghi A., 2000, Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino- Scandurra E., 1995, L`ambiente dell`uomo, Etas

Energia, Territori, Forma ed Opportunità

ARAGONA, Stefano
2010-01-01

Abstract

Energia, territori, forma ed opportunitàOggetto del paper consiste nell’evidenziare le molteplici novità legate ed offerte alla produzione di energia soprattutto nelle aree non centrali. Accanto alla riscoperta di antiche modalità di antropizzazione la valorizzazione delle risorse locali comporta la proposizione di organizzazione, forme, opportunità di lavoro, culturali e sociali prima non praticabili.Seguendo il percorso di indagine avviato da qualche anno e di cui si sono riportati sinteticamente i risultati anche nelle recenti Conferenze AISRe (Aragona, 2008; Aragona, 2009), attraverso il ricorso ad evidenze derivanti da realtà sperimentali, quindi con un approccio metodologico deduttivo, la finalità è quella di individuare i vari elementi che, in vario modo e peso, concorrono alla proposizione di nuove modalità di vita. Enfatizzando le condizioni di ciascun specifico contesto che devono essere considerate non vincoli ma suggerimenti progettuali. Tema certamente non nuovo nel dibattito scientifico culturale (Scandurra, 1995; Magnaghi, ) ma che solo da poco tempo, grazie alla concomitanza di varie e diverse spinte, sta divenendo opportunità concrea e diffusa.L’accettazione sempre più diffusa dell’effetto serra, le modificazioni climatiche, le scelte politiche del presidente US Obama, le opzioni Comunitarie, il regime di sostegno alle energie rinnovabili impongono agli studiosi del territorio e della città di confrontarsi con le possibilità aperte dall’insieme di queste politiche affinché si propongano scenari condivisi, democratici e sostenibili anche socialmente. In quale modo inserire queste indicazioni, questi indirizzi, negli strumenti di piano? Come trasformare bilanci di energia in spazio organizzato, forma sociale? Come, ancora, declinare tutto ciò con le molteplici altre innovazioni tecnologiche finalizzate a costruire un habitat realmente vivibile? E’ possibile seguire la costruzione di realtà tipo quelle di alcuni paesi scandinavi che da anni, nelle situazioni più lontane in un certo senso di frontiera, sono riusciti a realizzare comunità autonome ed autosufficienti, pur tuttavia di buona qualità della vita? Ma quale livello di conoscenza e consapevolezza è necessario per far tutto ciò?Tutte queste le questioni che s’intendono affrontare nella relazione, organizzate in un quadro metodologico complessivo. Consapevoli che l’attuale momento è, soprattutto per la realtà italiana e soprattutto per i territori e centri urbani del Mezzogiorno, è ancora sperimentale e che tale resterà per vari anni ancora essendo le innovazioni di cui si parla da poco entrate nella fase della diffusione e, per molto aspetti, ancora caratterizzate da processi di ulteriori modificazioni. Quindi, avendo scelto un approccio integrato, occorre sperimentare soluzioni che, rispetto una serie di indicatori, siano valutabili e costituiscano nell’loro insieme funzionale, spaziale, formale, sociale, prototipi di una diversa cultura del vivere.. E’ solo con l’implementazione gestita delle opportunità che si può evitare quella sorta di darwinismo sociale che ha caratterizzato questi trenta trascorsi anni.Riferimenti bibliografici - Aragona, S., 2008, Risorse locali e centri minori in Atti della XXIXa Conferenza Italiana di Scienze Regionali, Bari- Aragona, S., 2009, Antropizzazioni ed energia: spazi, forme e conoscenza locale in Atti della XXXa Conferenza Italiana di Scienze Regionali, “Integrazione Europea e Crescita Regionale, Sez. Progettazione integrata territoriale, Firenze, 9-11 settembre- Magnaghi A. et al., 1998, Il territorio degli abitanti, Alinea- Magnaghi A., 2000, Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino- Scandurra E., 1995, L`ambiente dell`uomo, Etas
2010
Progettazione territoriale integrata, ambiente, cultura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/14061
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