The project is part of the activities of the UNESCO Chair Mediterranean Landscape in Context of Emergency, which studies the possibility of creating new places to be lived in the dimensions of intercultural coexistence and the promotion of the diversity of cultural expressions. In this context, it deals with the theme of freedom and human rights, especially the women’s condition in the light of the events in the Eastern World, to raise awareness of all forms of violence. The shaping of symbolic figures takes on the role of representation of social relationships and the transcription of lived space becomes a transition towards forms of possible freedom. Two figures from mythological literature, Penelope and Sherazade, accompany us on this visual journey. They are legends of shared diversity and adverse worlds, of endless waiting between the loom and the tent, of revenge that is carried out in order to save not only their own life but also that of others. The project aims to be a practice of a shared co-creation of possible imaginaries, a meeting place of different disciplines and approaches that intertwine each other in the creation of new images, starting from the display of the discomfort of the existing.

Il progetto si colloca all’interno delle attività della Cattedra UNESCO Mediterranean Landscape in Context of Emergency, che studia la possibilità di creare nuovi luoghi da abitare in dimensioni di coesistenza interculturale e della promozione delle diversità di espressioni culturali. In questo contesto si affronta il tema delle libertà e dei diritti dell’uomo, nello specifico, della condizione della donna, in corrispondenza delle vicissitudini del mondo orientale, della condanna alle violenze e del diritto universale alla conoscenza. La creazione di figure simboliche assume il ruolo della raffigurazione delle relazioni sociali e la trascrizione dello spazio vissuto diventa transizione verso forme di possibili libertà. Due figure della letteratura mitologica accompagnano questo percorso visuale, Penelope e Sherazade, leggende di diversità condivise e di mondi avversi, di attese infinite tra il telaio e la tenda, di rivalse per mettere in salvo non solo la propria vita ma anche quella di altri. Il progetto vuole essere una pratica di co-creazione condivisa di immaginari possibili. Un luogo di incontro di discipline e approcci differenti che si intrecciano nella creazione di nuove immagini, a partire dalla visualizzazione del disagio dell’esistente.

L’incanto nella cultura di un intreccio femminile. Tra ornamento e rappresentazione

Rosario Brandolino
;
Paola Raffa
2023-01-01

Abstract

The project is part of the activities of the UNESCO Chair Mediterranean Landscape in Context of Emergency, which studies the possibility of creating new places to be lived in the dimensions of intercultural coexistence and the promotion of the diversity of cultural expressions. In this context, it deals with the theme of freedom and human rights, especially the women’s condition in the light of the events in the Eastern World, to raise awareness of all forms of violence. The shaping of symbolic figures takes on the role of representation of social relationships and the transcription of lived space becomes a transition towards forms of possible freedom. Two figures from mythological literature, Penelope and Sherazade, accompany us on this visual journey. They are legends of shared diversity and adverse worlds, of endless waiting between the loom and the tent, of revenge that is carried out in order to save not only their own life but also that of others. The project aims to be a practice of a shared co-creation of possible imaginaries, a meeting place of different disciplines and approaches that intertwine each other in the creation of new images, starting from the display of the discomfort of the existing.
2023
9788835155119
Il progetto si colloca all’interno delle attività della Cattedra UNESCO Mediterranean Landscape in Context of Emergency, che studia la possibilità di creare nuovi luoghi da abitare in dimensioni di coesistenza interculturale e della promozione delle diversità di espressioni culturali. In questo contesto si affronta il tema delle libertà e dei diritti dell’uomo, nello specifico, della condizione della donna, in corrispondenza delle vicissitudini del mondo orientale, della condanna alle violenze e del diritto universale alla conoscenza. La creazione di figure simboliche assume il ruolo della raffigurazione delle relazioni sociali e la trascrizione dello spazio vissuto diventa transizione verso forme di possibili libertà. Due figure della letteratura mitologica accompagnano questo percorso visuale, Penelope e Sherazade, leggende di diversità condivise e di mondi avversi, di attese infinite tra il telaio e la tenda, di rivalse per mettere in salvo non solo la propria vita ma anche quella di altri. Il progetto vuole essere una pratica di co-creazione condivisa di immaginari possibili. Un luogo di incontro di discipline e approcci differenti che si intrecciano nella creazione di nuove immagini, a partire dalla visualizzazione del disagio dell’esistente.
rapresentation, visions, aesthetics of the look, images, freedom
rappresentazione, visioni, estetica dello sguardo, immagini, libertà
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/141286
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