Il PTCP di Reggio Calabria, adottato il 4 aprile di quest’anno, pone al centro della sua vision la realizzazione di una compiuta ecologia del territorio, secondo una visione sistemica che si basa sulla considerazione che la conservazione nel tempo dei fragili equilibri ambientali non può essere affidata alle sole aree protette. Il Piano tende verso un’idea di tutela e valorizzazione attiva ed estesa fuori dai confini delle riserve, senza limiti schematici, con una continuità spaziale ininterrotta, che giunga ovunque, fino ai centri abitati, alle aree rurali, alle località turistiche. In tale ottica, aree marginali o degradate svolgono un ruolo altrettanto determinante, se non superiore, rispetto alle aree protette. Per questo, nel PTCP, sul Progetto della Rete Ecologica Provinciale si innestano direttive e indirizzi per la realizzazione di un’infrastruttura verde alla scala urbana, per la deframmentazione della Rete, per la tutela e la valorizzazione dei paesaggi rurali, per la difesa delle “insulae” costiere integre, per il disinquinamento di bacini idrografici ad alto rischio. A completamento di questa visione sistemica viene costruita una trama di percorsi di mobilità lenta e di strade verdi finalizzata a garantire la fruibilità delle aree più rilevanti senza frantumarle, anzi ricucendo quel rapporto a volte problematico tra mare e montagna che caratterizza l’identità territoriale della provincia reggina.
Dall'insularizzazione delle aree protette alla strutturazione dell'armatura verde / Giuffrida, M; Sarlo, A.; Sarlo, Antonella Blandina. - (2012), pp. 165-173. (Intervento presentato al convegno VI Giornata di Studi INU "Città senza petrolio" tenutosi a Napoli nel 10 giugno 2011).
Dall'insularizzazione delle aree protette alla strutturazione dell'armatura verde
SARLO, Antonella Blandina
2012-01-01
Abstract
Il PTCP di Reggio Calabria, adottato il 4 aprile di quest’anno, pone al centro della sua vision la realizzazione di una compiuta ecologia del territorio, secondo una visione sistemica che si basa sulla considerazione che la conservazione nel tempo dei fragili equilibri ambientali non può essere affidata alle sole aree protette. Il Piano tende verso un’idea di tutela e valorizzazione attiva ed estesa fuori dai confini delle riserve, senza limiti schematici, con una continuità spaziale ininterrotta, che giunga ovunque, fino ai centri abitati, alle aree rurali, alle località turistiche. In tale ottica, aree marginali o degradate svolgono un ruolo altrettanto determinante, se non superiore, rispetto alle aree protette. Per questo, nel PTCP, sul Progetto della Rete Ecologica Provinciale si innestano direttive e indirizzi per la realizzazione di un’infrastruttura verde alla scala urbana, per la deframmentazione della Rete, per la tutela e la valorizzazione dei paesaggi rurali, per la difesa delle “insulae” costiere integre, per il disinquinamento di bacini idrografici ad alto rischio. A completamento di questa visione sistemica viene costruita una trama di percorsi di mobilità lenta e di strade verdi finalizzata a garantire la fruibilità delle aree più rilevanti senza frantumarle, anzi ricucendo quel rapporto a volte problematico tra mare e montagna che caratterizza l’identità territoriale della provincia reggina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.