Ripensare il progetto urbano in aree fragili e marginali nei territori dello Stretto non può prescindere dalla ponderazione delle determinanti della vulnerabilità ed esposizione ai rischi e dalla valutazione delle potenziali strategie per promuovere uno sviluppo urbano equo e resiliente nelle aree marginali delle città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, che si ritrovano ad interrogarsi sul significato autentico di sviluppo sostenibile. I territori si fronteggiano tra il versante orientale dei Peloritani e quello occidentale del massiccio dell’Aspromonte, e vivono da decenni i medesimi processi di spopolamento, invecchiamento demografico e impoverimento socioeconomico. La ricerca di cui si presentano gli esiti muove da una lettura degli insediamenti urbani interpretati nel sistema territoriale di riferimento, nella convinzione che nessun centro urbano potrà essere in grado di invertire la rotta verso nuove centralità e forme di rivitalizzazione se non coinvolgendo nel processo di “ripensamento” l’intero ambito territoriale di appartenenza. L’obiettivo è quello di testare una proposta di strategia Pilota, modellata come un’officina di urbanistica locale, che si configuri sui valori di coesione, condivisione e sperimentazione per raggiungere in primo luogo i livelli essenziali di servizi, massimizzando l'accessibilità, riducendo l'isolamento dalle città madri e promuovendo sostanziali modifiche strutturali e funzionali verso un equo benessere sociale e ambientale.
Ripensare il progetto urbano in aree fragili e marginali: riflessi dai territori dello Stretto / Fallanca, Concetta; Monteleone, Valentina. - 11:(2024), pp. 162-169. (Intervento presentato al convegno Transizioni, giustizia spaziale e progetto di territorio tenutosi a Cagliari nel 15-16 giugno 2023).
Ripensare il progetto urbano in aree fragili e marginali: riflessi dai territori dello Stretto
Fallanca, Concetta
;Monteleone, Valentina
2024-01-01
Abstract
Ripensare il progetto urbano in aree fragili e marginali nei territori dello Stretto non può prescindere dalla ponderazione delle determinanti della vulnerabilità ed esposizione ai rischi e dalla valutazione delle potenziali strategie per promuovere uno sviluppo urbano equo e resiliente nelle aree marginali delle città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, che si ritrovano ad interrogarsi sul significato autentico di sviluppo sostenibile. I territori si fronteggiano tra il versante orientale dei Peloritani e quello occidentale del massiccio dell’Aspromonte, e vivono da decenni i medesimi processi di spopolamento, invecchiamento demografico e impoverimento socioeconomico. La ricerca di cui si presentano gli esiti muove da una lettura degli insediamenti urbani interpretati nel sistema territoriale di riferimento, nella convinzione che nessun centro urbano potrà essere in grado di invertire la rotta verso nuove centralità e forme di rivitalizzazione se non coinvolgendo nel processo di “ripensamento” l’intero ambito territoriale di appartenenza. L’obiettivo è quello di testare una proposta di strategia Pilota, modellata come un’officina di urbanistica locale, che si configuri sui valori di coesione, condivisione e sperimentazione per raggiungere in primo luogo i livelli essenziali di servizi, massimizzando l'accessibilità, riducendo l'isolamento dalle città madri e promuovendo sostanziali modifiche strutturali e funzionali verso un equo benessere sociale e ambientale.File | Dimensione | Formato | |
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