Il fascicolo monografico da noi allestito e curato per la Rivista di Studi italiani , dal titolo: "Per Ungaretti", rivolge l'attenzione alla figura e all'opera del Girovago. Abbiamo individuato un preciso autore, Ungaretti, sul quale da tempo avevamo intrapreso lo studio, rivolgendo quindi a studiosi, non solo italiani, di offrire un loro specifico contributo. Un'ampia e sollecitante discussione scientifica si è così aperta; all'insegna di suggerimenti, scambi e rivisitazioni di idee e formule organizzative tra i diversi studiosi da noi invitati a collaborare. Pertanto, nel riordinare le proposte dei vari esegeti e successivamente i lavori pervenutici, preceduti da un secondo, alto, formativo scambio analitico con i singoli autori, secondo un preciso schema esegetico, il quale tenesse di conto nell'ordine di presentazione del fascicolo il percorso diacronico delle tappe di vita e delle opere ungarettiane, abbiamo iniziato a seguire uno schema di composizione ben preciso. Ci siamo dunque rivolti alla revisione dei testi, su un piano di correzione dei refusi e sulla costituzione definitiva del fascicolo monografico. Il quale si apre con un nostro saggio-presentazione, che spiega la ratio che ha informato l'intera operazione-allestimento. L'intervento di Emerico Giachery, primo studio del fascicolo monografico, esplora la biografia poetica dell'artista; si passa, poi, alla ricostruzione del pensiero-poesia di matrice bergsoniana-platonica, da parte di Erik Pesenti Rossi. Il tema della luce affrontato da Daniela Baroncini si qualifica come momento-movimento imprescindibile per la comprensione del semema-parola del poeta; il ruolo di docente universitario, unitamente all'esperienza di critico, sono momenti alti del percorso ricognitivo ripreso nello studio di Carmine Chiodo. Il viaggio ripreso da Giuseppe De Marco costituisce un profondo esercizio-revisione soprattutto nella scrittura in prosa di Ungaretti: “Un’icona cilentana ‘La rosa-di Pesto’”. Lo studio di Rosy Cupo: "Lettere ritrovate e carteggi incrociati", ridisegna filologicamente, sulla scorta della ricostruzione ancora parziale effettuata daalcuni studiosi, le interessanti relazioni estratte da specifici carteggi,riesaminati alla luce di significativi ritrovamenti,Il carteggio con Papini, ad esempio e con Gherardo Marone e quindi un incremento di conoscenza dell’attività e dei processi , tuttavia,non ancora sviscerati volti alla codificazione da parte diUngaretti stesso sull’embrione del proprio pensiero-poesia. L’intervento di Erik Pesenti Rossi che in questo fascicolo monografico pubblica inedite lettere tra Ungaretti, lo scrittore Fortunato Seminara eVittorini (Su una polemica tra Seminara e Ungaretti) in merito al premioAlvaro, la cui giuria era presieduta dal poeta, segna un altro interessantemomento di scoperta delle relazioni umane-artistiche del poeta. Antonio D’Elia si sofferma sulla produzione specificatamente poetica delGirovago riprendendo le “ragioni” della verso e i modelli “religiosi” (il Grande Codice, il senso del Nulla-Tutto proprio della Scrittura, il rapportoulla-vuoto in Michelangelo-cristiano).
Per Ungaretti / D'Elia, A. - In: RIVISTA DI STUDI ITALIANI. - ISSN 1916-5412. - XXX:(2012).
Per Ungaretti
D'Elia A
2012-01-01
Abstract
Il fascicolo monografico da noi allestito e curato per la Rivista di Studi italiani , dal titolo: "Per Ungaretti", rivolge l'attenzione alla figura e all'opera del Girovago. Abbiamo individuato un preciso autore, Ungaretti, sul quale da tempo avevamo intrapreso lo studio, rivolgendo quindi a studiosi, non solo italiani, di offrire un loro specifico contributo. Un'ampia e sollecitante discussione scientifica si è così aperta; all'insegna di suggerimenti, scambi e rivisitazioni di idee e formule organizzative tra i diversi studiosi da noi invitati a collaborare. Pertanto, nel riordinare le proposte dei vari esegeti e successivamente i lavori pervenutici, preceduti da un secondo, alto, formativo scambio analitico con i singoli autori, secondo un preciso schema esegetico, il quale tenesse di conto nell'ordine di presentazione del fascicolo il percorso diacronico delle tappe di vita e delle opere ungarettiane, abbiamo iniziato a seguire uno schema di composizione ben preciso. Ci siamo dunque rivolti alla revisione dei testi, su un piano di correzione dei refusi e sulla costituzione definitiva del fascicolo monografico. Il quale si apre con un nostro saggio-presentazione, che spiega la ratio che ha informato l'intera operazione-allestimento. L'intervento di Emerico Giachery, primo studio del fascicolo monografico, esplora la biografia poetica dell'artista; si passa, poi, alla ricostruzione del pensiero-poesia di matrice bergsoniana-platonica, da parte di Erik Pesenti Rossi. Il tema della luce affrontato da Daniela Baroncini si qualifica come momento-movimento imprescindibile per la comprensione del semema-parola del poeta; il ruolo di docente universitario, unitamente all'esperienza di critico, sono momenti alti del percorso ricognitivo ripreso nello studio di Carmine Chiodo. Il viaggio ripreso da Giuseppe De Marco costituisce un profondo esercizio-revisione soprattutto nella scrittura in prosa di Ungaretti: “Un’icona cilentana ‘La rosa-di Pesto’”. Lo studio di Rosy Cupo: "Lettere ritrovate e carteggi incrociati", ridisegna filologicamente, sulla scorta della ricostruzione ancora parziale effettuata daalcuni studiosi, le interessanti relazioni estratte da specifici carteggi,riesaminati alla luce di significativi ritrovamenti,Il carteggio con Papini, ad esempio e con Gherardo Marone e quindi un incremento di conoscenza dell’attività e dei processi , tuttavia,non ancora sviscerati volti alla codificazione da parte diUngaretti stesso sull’embrione del proprio pensiero-poesia. L’intervento di Erik Pesenti Rossi che in questo fascicolo monografico pubblica inedite lettere tra Ungaretti, lo scrittore Fortunato Seminara eVittorini (Su una polemica tra Seminara e Ungaretti) in merito al premioAlvaro, la cui giuria era presieduta dal poeta, segna un altro interessantemomento di scoperta delle relazioni umane-artistiche del poeta. Antonio D’Elia si sofferma sulla produzione specificatamente poetica delGirovago riprendendo le “ragioni” della verso e i modelli “religiosi” (il Grande Codice, il senso del Nulla-Tutto proprio della Scrittura, il rapportoulla-vuoto in Michelangelo-cristiano).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.