Il testo esamina il codice cristologico di Dante in tutta la sua opera e con particolare rilievo nella "Commedia". L'analisi parte dalla verifica cristologica in ambito teologico-filosofico e soprattutto letterario per poi addentrarsi nella poetica del Pellegrino. Essa si apre alla considerazione teorico-letteraria individuando nel "poieo", cioè nella costruzione lingua-stile che regge la poetica ed il pensiero di Dante. Come "figura Christi" Dante si rivolge ad imitare nel percorso di conversione-umiltà (seguendo la traccia interpretativa del Singleton, del Freccero e prima ancora dell'Auerbach)l'esempio del Verbo. Da qui, si riprende il tema del Dio-Figlio, presente nella sacra Scrittura, nei Vangeli in particolare (Giovanni viene ampiamente ripreso in merito alla formulazione di un fare,quello del Cristo, che racchiude in sè: via, verità e vita. Così dante, cristoforo, spinto dall'intercessione di Maria, colei che apre il e al Verbo, si avvia verso la Luce. Si passa poi all'analisi dei passi in cui Dante riprende la Scrittura e si cerca di proporre una ripresa della lectio spirituale dei Padri della Chiesa sul Grande Codice, lettura-pratica che il poeta senz'altro conosceva. L'aspetto propriamente teologico-filosofico gestisce i riferimenti inerenti la Trinità. E Tertulliano, con la sua "Cristologia", Agostino, Tommaso d'Aquino, S. Bonaventura, Gioacchino, pur in modi diversi, sono ripresi nell'esame quali punti di esegesi primaria durante il percorso. La poesia del Pellegrino è così una concreta ri-scrittura della "Scrittura" ma primariamente un miti(racconto reale)della conversione esemplata sull'esempio cristologico. così l'Impero e la politica rugenerati dalla visione ecumenica del Vangelo costituiscono i poli da cui Dante trae il carattere profetico del suo dire. no, ovviamente, in senso magico, ma nella modalità altamente tensiva di unire cielo e terra. Così la metafisica è ripresa ed intesa nell'accezione di un discorso, che, pur riferendosi all' "oltre" ricava nella "peregrinatio" il senso intimo dell'Assoluto. Così la poesia è costruita su un continuo scambio tra proposizione desiderativa-emulativa verso l'Esempio e azione indicativa propria del profeta.
La cristologia dantesca. Logos-Veritas-Caritas: il codice poetico-teologico del Pellegrino prefazione di Dante Della Terza / D'Elia, A. - (2012), pp. 7-133.
La cristologia dantesca. Logos-Veritas-Caritas: il codice poetico-teologico del Pellegrino prefazione di Dante Della Terza
D'Elia A
2012-01-01
Abstract
Il testo esamina il codice cristologico di Dante in tutta la sua opera e con particolare rilievo nella "Commedia". L'analisi parte dalla verifica cristologica in ambito teologico-filosofico e soprattutto letterario per poi addentrarsi nella poetica del Pellegrino. Essa si apre alla considerazione teorico-letteraria individuando nel "poieo", cioè nella costruzione lingua-stile che regge la poetica ed il pensiero di Dante. Come "figura Christi" Dante si rivolge ad imitare nel percorso di conversione-umiltà (seguendo la traccia interpretativa del Singleton, del Freccero e prima ancora dell'Auerbach)l'esempio del Verbo. Da qui, si riprende il tema del Dio-Figlio, presente nella sacra Scrittura, nei Vangeli in particolare (Giovanni viene ampiamente ripreso in merito alla formulazione di un fare,quello del Cristo, che racchiude in sè: via, verità e vita. Così dante, cristoforo, spinto dall'intercessione di Maria, colei che apre il e al Verbo, si avvia verso la Luce. Si passa poi all'analisi dei passi in cui Dante riprende la Scrittura e si cerca di proporre una ripresa della lectio spirituale dei Padri della Chiesa sul Grande Codice, lettura-pratica che il poeta senz'altro conosceva. L'aspetto propriamente teologico-filosofico gestisce i riferimenti inerenti la Trinità. E Tertulliano, con la sua "Cristologia", Agostino, Tommaso d'Aquino, S. Bonaventura, Gioacchino, pur in modi diversi, sono ripresi nell'esame quali punti di esegesi primaria durante il percorso. La poesia del Pellegrino è così una concreta ri-scrittura della "Scrittura" ma primariamente un miti(racconto reale)della conversione esemplata sull'esempio cristologico. così l'Impero e la politica rugenerati dalla visione ecumenica del Vangelo costituiscono i poli da cui Dante trae il carattere profetico del suo dire. no, ovviamente, in senso magico, ma nella modalità altamente tensiva di unire cielo e terra. Così la metafisica è ripresa ed intesa nell'accezione di un discorso, che, pur riferendosi all' "oltre" ricava nella "peregrinatio" il senso intimo dell'Assoluto. Così la poesia è costruita su un continuo scambio tra proposizione desiderativa-emulativa verso l'Esempio e azione indicativa propria del profeta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.