The Thesis develops a topic that has always aroused particular interest and heated doctrinal debate and that today, also in the light of an increasingly feared organic reform of the public administration, has once again become a subject of great speculative interest, namely the recruitment of personnel at the service of the State. The Covid-19 pandemic has highlighted even more the undersized, disorganised and chronically inefficient state of public administrations in our country. As early as 1997, Prof. Cassese stated in his work 'Lo stato introvabile' (The Untraceable State) that “le amministrazioni non hanno corpo, né testa. Non hanno corpo perché hanno sempre raccolto personale senza reclutarlo né formarlo in modo adeguato […]. Non hanno testa anche perché non si è mai formata un élite amministrativa, un corpo di amministratori pubblici al vertice”. Drawing on the wise words of the great Maestro, the paper wraps itself around the problem of identifying and selecting personnel adequately qualified to perform the tasks to which they will be called within public administrations. The critical issues on this point are evident if one takes note that Article 35, paragraph 5.2, of Legislative Decree No. 165 of 30 March 2001, which provided for the issuance of "Administrative guidelines on the conduct of competitive tests and the assessment of qualifications, inspired by the best practices at the national and international level on personnel recruitment, in compliance with the legislation currently in force, including regulations" has long remained a dead letter and was first implemented in 2018 following Legislative Decree No. 75 aimed at updating and improving the quality, professionalism and skills of staff working in public administrations. Then, the analysis takes into account the extraordinary nature of the resources that Europe has allocated to Italy through the financing of the PNRR, opening up an interesting scenario for public administrations that could represent a real opportunity to achieve the efficiency of the system through the implementation and improvement of the quality and professionalism of its staff. In this perspective, if it is true that our Constitution states that jobs in public administrations are accessed by competitive examination, it is also undeniably true that this principle has often been widely disregarded or has developed around rules and procedures that are so complex as to lose sight of the very objective of selecting the best and most deserving. It is precisely on this last point that the doctrinal debate currently appears to be most heated between those who support a simplification of recruitment procedures, in line with the European model that would guarantee the renewal of the administrative apparatus and make up for its systematic under-sizing, and those who instead advocate the indispensability of a careful selection procedure that, even at the expense of timing, would guarantee that only the 'best' are identified and hired. In light of what has been said, the Thesis is not intended to be a simplistic reconnaissance of the paths already taken by the various currents of thought, nor an aseptic reasoning that only aims at a speculation on the general principle of law. Instead, it proposes an analysis aimed at understanding to what extent the public administration can achieve some sort of efficiency through the recruitment of the most deserving and the most suitable conditions for achieving this kind of selection
La Tesi sviluppa un tema che da sempre ha suscitato un particolare interesse ed un acceso dibattito dottrinale e che oggi, anche alla luce di una sempre più paventata riforma organica della pubblica amministrazione è tornato ad essere argomento di forte interesse speculativo, ovvero il reclutamento del personale alle dipendenze dello Stato. La pandemia da Covid-19 ha messo in luce ancor di più la condizione di sottodimensionamento, disorganizzazione e cronico inefficientismo in cui versano le pubbliche amministrazioni nel nostro Paese. Già nel 1997 il prof. Cassese nel suo lavoro “Lo stato introvabile” affermava che “le amministrazioni non hanno corpo, né testa. Non hanno corpo perché hanno sempre raccolto personale senza reclutarlo né formarlo in modo adeguato […]. Non hanno testa anche perché non si è mai formata un élite amministrativa, un corpo di amministratori pubblici al vertice”. Muovendo dalle sapienti parole del grande Maestro l’elaborato si avviluppa intorno al problema della individuazione e della selezione del personale adeguatamente qualificato per svolgere le mansioni a cui sarà chiamato all’interno delle pubbliche amministrazioni. Le criticità sul punto sono evidenti se si fa caso che l’articolo 35, comma 5.2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che prevedeva l'emanazione di “Linee guida di indirizzo amministrativo sullo svolgimento delle prove concorsuali e sulla valutazione dei titoli, ispirate alle migliori pratiche a livello nazionale e internazionale in materia di reclutamento del personale, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, vigente in materia” è rimasto per lungo tempo lettera morta ed ha trovato prima attuazione solamente nel 2018 a seguito del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75 finalizzato ad aggiornare e migliorare la qualità, la professionalità e le competenze del personale che opera presso le amministrazioni pubbliche. L’analisi svolta tiene conto poi della straordinarietà delle risorse che l’Europa ha destinato all’Italia attraverso il finanziamento del PNRR così aprendo uno scenario interessantissimo per le pubbliche amministrazioni potendo rappresentare la vera occasione per giungere ad un efficientamento del sistema attraverso l’implementamento nonché il miglioramento della qualità e della professionalità del suo personale. In quest’ottica, se è vero che la nostra Costituzione afferma che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso è altrettanto innegabilmente vero che spesso tale principio è stato ampiamente disatteso o si è sviluppato intorno a regole e a procedure talmente complesse da perdere di vista lo stesso obiettivo della scelta dei migliori e dei più meritevoli. Proprio su quest’ultimo punto il dibattito dottrinale appare attualmente più acceso tra chi sostiene una semplificazione delle procedure di reclutamento in linea con il modello europeo che garantirebbe il rinnovo dell’apparato amministrativo e sopperirebbe al suo sistematico sottodimensionamento e chi invece propugna l’imprescindibilità di un’accurata procedura di selezione che pur a danno della tempistica garantisca l’individuazione e l’assunzione solo dei “migliori”. Alla luce di quanto detto la Tesi non vuole essere una semplicistica ricognizione delle strade già battute dalle diverse correnti di pensiero e neppure un asettico ragionamento che punti solamente ad una speculazione sul generale principio di diritto, proponendo, invece, un’analisi volta a comprendere in che termini la pubblica amministrazione possa raggiugere una qualche forma di efficienza attraverso il reclutamento dei più meritevoli e le condizioni più idonee per raggiungere tale forma di selezione
Il principio del merito nei sistemi di reclutamento presso le pubbliche amministrazioni / Carlo, Giuseppe. - (2024 Oct 28).
Il principio del merito nei sistemi di reclutamento presso le pubbliche amministrazioni
2024-10-28
Abstract
The Thesis develops a topic that has always aroused particular interest and heated doctrinal debate and that today, also in the light of an increasingly feared organic reform of the public administration, has once again become a subject of great speculative interest, namely the recruitment of personnel at the service of the State. The Covid-19 pandemic has highlighted even more the undersized, disorganised and chronically inefficient state of public administrations in our country. As early as 1997, Prof. Cassese stated in his work 'Lo stato introvabile' (The Untraceable State) that “le amministrazioni non hanno corpo, né testa. Non hanno corpo perché hanno sempre raccolto personale senza reclutarlo né formarlo in modo adeguato […]. Non hanno testa anche perché non si è mai formata un élite amministrativa, un corpo di amministratori pubblici al vertice”. Drawing on the wise words of the great Maestro, the paper wraps itself around the problem of identifying and selecting personnel adequately qualified to perform the tasks to which they will be called within public administrations. The critical issues on this point are evident if one takes note that Article 35, paragraph 5.2, of Legislative Decree No. 165 of 30 March 2001, which provided for the issuance of "Administrative guidelines on the conduct of competitive tests and the assessment of qualifications, inspired by the best practices at the national and international level on personnel recruitment, in compliance with the legislation currently in force, including regulations" has long remained a dead letter and was first implemented in 2018 following Legislative Decree No. 75 aimed at updating and improving the quality, professionalism and skills of staff working in public administrations. Then, the analysis takes into account the extraordinary nature of the resources that Europe has allocated to Italy through the financing of the PNRR, opening up an interesting scenario for public administrations that could represent a real opportunity to achieve the efficiency of the system through the implementation and improvement of the quality and professionalism of its staff. In this perspective, if it is true that our Constitution states that jobs in public administrations are accessed by competitive examination, it is also undeniably true that this principle has often been widely disregarded or has developed around rules and procedures that are so complex as to lose sight of the very objective of selecting the best and most deserving. It is precisely on this last point that the doctrinal debate currently appears to be most heated between those who support a simplification of recruitment procedures, in line with the European model that would guarantee the renewal of the administrative apparatus and make up for its systematic under-sizing, and those who instead advocate the indispensability of a careful selection procedure that, even at the expense of timing, would guarantee that only the 'best' are identified and hired. In light of what has been said, the Thesis is not intended to be a simplistic reconnaissance of the paths already taken by the various currents of thought, nor an aseptic reasoning that only aims at a speculation on the general principle of law. Instead, it proposes an analysis aimed at understanding to what extent the public administration can achieve some sort of efficiency through the recruitment of the most deserving and the most suitable conditions for achieving this kind of selectionFile | Dimensione | Formato | |
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