Lo scritto si interroga sulla possibilità di estensione del diritto di voto agli extrcomunitari, prendendo le mosse dal tentativo compiuto in questo senso da alcune norme statutarie comunali, nonostante il diverso avviso espresso dal Ministero dell'iterno in un'apposita circolare (le norme sono state poi colpite dall'annullamento governativo straordinario). Secondo l'A., una novità del genere non richiede necessariamente la revisione degli artt. 48 e 51 Cost., non diversamente da quanto accaduto per gli altri diritti costituzionali: non è stato necessario, infatti, procedere ad alcuna modifica delle norme della Carta che riferiscono i diritti inviolabili ai cittadini per prendere in considerazione la possibilità di estendere anche gli stranieri la titolarità di tali situazioni, nei limiti della ragionevolezza. Semmai, l'estensione dell'elettorato attivo e di quello passivo in via legislativa dovrebbe seguire strade diverse a seconda del livello di governo preso in considerazione di volta in volta. A livello substatale, infatti, dovrebbero comunque rispettarsi le indicazioni sul riparto tra le fonti (statali, regionali, locali) ricavabili dal nuovo Titolo V relativamente al sistema elettorale degli enti locali ed a quello delle Regioni.

Brevi note intorno all’“aspra contesa” tra Governo ed autonomie locali sull’estensione del diritto di voto e dell’elettorato passivo agli stranieri extracomunitari / Salazar, Carmela Maria Giustina. - (2006), pp. 143-162. (Intervento presentato al convegno Divieto di discriminazione giurisprudenza costituzionale tenutosi a Perugia nel 18 marzo 2005).

Brevi note intorno all’“aspra contesa” tra Governo ed autonomie locali sull’estensione del diritto di voto e dell’elettorato passivo agli stranieri extracomunitari

SALAZAR, Carmela Maria Giustina
2006-01-01

Abstract

Lo scritto si interroga sulla possibilità di estensione del diritto di voto agli extrcomunitari, prendendo le mosse dal tentativo compiuto in questo senso da alcune norme statutarie comunali, nonostante il diverso avviso espresso dal Ministero dell'iterno in un'apposita circolare (le norme sono state poi colpite dall'annullamento governativo straordinario). Secondo l'A., una novità del genere non richiede necessariamente la revisione degli artt. 48 e 51 Cost., non diversamente da quanto accaduto per gli altri diritti costituzionali: non è stato necessario, infatti, procedere ad alcuna modifica delle norme della Carta che riferiscono i diritti inviolabili ai cittadini per prendere in considerazione la possibilità di estendere anche gli stranieri la titolarità di tali situazioni, nei limiti della ragionevolezza. Semmai, l'estensione dell'elettorato attivo e di quello passivo in via legislativa dovrebbe seguire strade diverse a seconda del livello di governo preso in considerazione di volta in volta. A livello substatale, infatti, dovrebbero comunque rispettarsi le indicazioni sul riparto tra le fonti (statali, regionali, locali) ricavabili dal nuovo Titolo V relativamente al sistema elettorale degli enti locali ed a quello delle Regioni.
2006
8834857046
principio di uguaglianza; diritto di voto; immigrati extracomunitari
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