Marocco: viaggio virtuale nelle architetture di terra

Le architetture di terra del sud del Marocco rappresentano un singolare esempio del patrimonio materiale in contesto mediterraneo. Sono architetture vernacolari, levigate dallo scorrere del tempo, nelle forme e nella tipologia; sono le manifestazioni tangibili e fragili di una cultura che ha affidato la costruzione alla tradizione orale e ad apparati simbolici proprie delle comunità autoctone. Una sinergia di equilibri tenuti insieme dalla sapienza dell’uomo. Il progetto che si presenta in questo contributo ha per oggetto i quattro principali fiumi del sud marocchino: Draa, Dades, Ziz, e Todhra; lungo le sponde di questi fiumi sono stati individuati catalogati e 123 fra tighremt e igherm, 24 sono stati documentati con un rilievo diretto, 10 sono stati rilevati con strumentazioni multimediali. Il progetto salvaguardia e valorizzazione prevede l’analisi di un caso studio, la Valle del Draa, come modello replicabile agli altri tre ambiti. Si propone una strategia ‘cognitive walkthrough’, come modalità per monitorare, e al tempo stesso rendere fruibili digitalmente, alcune architetture collocate nelle aree più remote della Valle del Draa. Il progetto denominato Draa_in_Cloud prevede la definizione di una app che orienta l’utente nel suo percorso alla scoperta e alla salvaguardia dei beni in questione. L’app, attraverso una grafica coinvolgente e intuitiva, guida il turista che, attraverso i dispositivi, è in grado di implementare i dati relativi allo stato di fatto. Le immagini scattate sotto la guida dell’app consentono di ricostruire, attraverso la fotogrammetria, la morfologia del bene e di monitorane, in tempo reale, lo stato di conservazione. L’utente così non solo partecipa al processo di tutela e di documentazione ma contribuisce ad aumentare la visibilità e la conoscenza per un pubblico vasto di architetture altrimenti difficilmente accessibili.

The earthen architecture of southern Morocco represents a singular example of material heritage in a Mediterranean context. They are vernacular architectures, smoothed by the passage of time, in forms and typology; they are the tangible and fragile manifestations of a culture that has entrusted construction to oral tradition and symbolic apparatuses typical of native communities. A synergy of balances held together by the wisdom of man. The four main rivers of southern Morocco: Draa, Dades, Ziz, and Todhra are subject of the project presented; along the banks of these rivers, 123 tighremt and igherm were identified and catalogued, 24 were documented with a direct survey, 10 were detected with multimedia instruments. The protection and valorisation project involves the analysis of a case study, the Draa Valley, as a model that can be replicated in the other three areas. A ‘cognitive walkthrough’ strategy is proposed to monitor, and at the same time make digitally usable, some architecture located in the most remote areas of the Draa Valley. The project called Draa_in_Cloud involves the definition of an app that guides the user on his path to discovering and safeguarding the assets in question. The app, through engaging and intuitive graphics, guides the tourist who, through the devices, is able to implement the data relating to the current state of affairs. The images taken under the guidance of the app allow you to reconstruct, through photogrammetry, the morphology of the asset and monitor its state of conservation in real time. The user thus not only participates in the protection and documentation process but contributes to increasing visibility and knowledge for a vast public of architecture that would otherwise be difficult to access.