La relazione esamina criticamente le argomentazioni utilizzate dal Governo nell'impugnazione in via d'azione di alcune leggi regionali in materia di "immigrazione". Riprendendo tesi già sostenute in precedenti lavori, ed attingendo agli orientamenti della giurisprudenza costituzionale sul "nuovo" riparto di competenze legislative delineato dall'art.117 Cost., l'A. auspica il rigetto delle questioni proposte dal Governo. Queste ultime, infatti, non tengono conto del fatto che l'affidamento alla potestà esclusiva statale della materia "Immigrazione" ex art. 117, c. 2, lett. b), Cost., si riferisce alle sole "politiche dell'immigrazione" e non anche alle "politiche per i migranti", le quali - secondo i trend più recenti della Corte costituzionale - sono invece riferibili alla competenza delle Regioni. In questa prospettiva, la relazione considera ammissibili anche leggi regionali sui diritti dei migranti "irregolari" e "clandestini" - quanto meno per quel che concerne i diritti umani "universali" - e prospetta l'incostituzionalità di alcune norme legislative inserite nel t.u. sull'immigrazione dalla legge "Bossi-Fini" e da successivi interventi legislativi statali che appaiano rivolte ad escludere tale possibilità.

Leggi regionali sui “diritti degli immigrati”, Corte costituzionale e “vertigine della lista”: considerazioni su alcune recenti questioni di costituzionalità proposte dal Governo in via principale

SALAZAR, Carmela Maria Giustina
2010-01-01

Abstract

La relazione esamina criticamente le argomentazioni utilizzate dal Governo nell'impugnazione in via d'azione di alcune leggi regionali in materia di "immigrazione". Riprendendo tesi già sostenute in precedenti lavori, ed attingendo agli orientamenti della giurisprudenza costituzionale sul "nuovo" riparto di competenze legislative delineato dall'art.117 Cost., l'A. auspica il rigetto delle questioni proposte dal Governo. Queste ultime, infatti, non tengono conto del fatto che l'affidamento alla potestà esclusiva statale della materia "Immigrazione" ex art. 117, c. 2, lett. b), Cost., si riferisce alle sole "politiche dell'immigrazione" e non anche alle "politiche per i migranti", le quali - secondo i trend più recenti della Corte costituzionale - sono invece riferibili alla competenza delle Regioni. In questa prospettiva, la relazione considera ammissibili anche leggi regionali sui diritti dei migranti "irregolari" e "clandestini" - quanto meno per quel che concerne i diritti umani "universali" - e prospetta l'incostituzionalità di alcune norme legislative inserite nel t.u. sull'immigrazione dalla legge "Bossi-Fini" e da successivi interventi legislativi statali che appaiano rivolte ad escludere tale possibilità.
2010
8814155151
immigrazione; legislazione regionale; riforma del Titolo V
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/15962
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