Infografiche analogiche e digitali per il wayfinding. Sperimentazioni e modelli spaziali

The essay relates different models of infographics for wayfinding: the analog one, intended for orientation and consequent movement in a space; the digital one, designed to simulate movement within a virtual environment, similar to an existing one; the mixed one, in which the information present on a device interacts with the perception of the physical space by a subject who moves in it. Although these different forms of wayfinding refer to existing spaces, equipped with precise metric data, the encoding of the information necessary to guarantee orientation refers to volumetric models different from the real one. Furthermore, the characteristics of the information transmission tool can further modify the configuration of the reference space. Starting from the study of theoretical texts that introduced and developed the notion of wayfinding, the essay examines some experiments, described and related starting from the conceptualization of the information to be conveyed and the consequent logical structure of the space that they prefigure. The experiments in question are: - the project for intermodal urban wayfinding (pedestrian-bus-vehicle-cycle) for the university campus of Reggio Calabria, also developed for mobile devices; - the internal signage project of the university campus in Reggio Calabria, based on a system of self-intersecting nodes and connections arranged within a threedimensional spatial structure; - the virtual visit project of the Pinacoteca Civica of Reggio Calabria, in which the graphic interface allows you to explore the spaces in a similar way to a real visit or, alternatively, according to thematic visit itineraries (chronological, by author, by type of painting, etc.; - the project for the tourist-cultural wayfinding of the historic center of Reggio Calabria, characterized by physical paths that overlap with virtual paths and define an augmented, material and immaterial space. The four experiments were developed by highlighting, in each of them, as many different qualities that every wayfinding project should take into consideration. The comparison of these experiences allows us to make some reflections on the ways in which the same space can assume different configurations depending on the type of information conveyed by projects characterized by integrated, accessible and inclusive communication.

L’articolo mette in relazione diversi modelli di infografica per il wayfinding: quello analogico, destinato all’orientamento e al conseguente spostamento in uno spazio; quello digitale, pensato per simulare il movimento all’interno di un ambiente virtuale analogo ad uno esistente; quello misto, in cui le informazioni presenti su un dispositivo interagiscono con la percezione dello spazio fisico da parte di un soggetto che si muove in esso. Nonostante le tipologie in questione facciano riferimento a spazi esistenti e, pertanto, dotati di precisi dati metrici, la codifica delle informazioni necessarie a garantire l’orientamento fa riferimento a modelli volumetrici diversi da quello reale. Inoltre, la natura dello strumento di trasmissione delle informazioni può modificare ulteriormente la configurazione dello spazio di riferimento. A partire dall’approfondimento dei testi teorici che hanno introdotto e specificato la nozione di wayfinding, il saggio prende in esame alcune sperimentazioni, descritte e messe in relazione a partire dalla concettualizzazione delle informazioni da veicolare e dalla conseguente struttura logica dello spazio che prefigurano. Le sperimentazioni in questione sono: - il progetto per il wayfinding urbano intermodale (pedonale-bus-carrabile-ciclabile) per il campus universitario di Reggio Calabria, sviluppato anche per dispositivi mobili; - il progetto di segnaletica all’interno dei padiglioni del campus medesimo, basato su un sistema di nodi e connessioni auto-intersecanti disposti all’interno di una struttura spaziale tridimensionale; - il progetto di visita virtuale della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria, in cui l’interfaccia grafica permette di percorrere gli spazi in modo analogo ad una visita reale o, in alternativa, secondo percorsi di visita tematici (cronologico, per autore, per tipologia di dipinto ecc.); - il progetto per il wayfinding turistico-culturale del centro storico di Reggio Calabria, caratterizzato da percorsi fisici che si sovrappongono a percorsi virtuali e definiscono uno spazio aumentato, materiale e immateriale. Le quattro sperimentazioni sono state sviluppate mettendo in evidenza, in ciascuna di esse, altrettante differenti qualità che ogni progetto di wayfinding dovrebbe prendere in considerazione. Il confronto di queste esperienze permette di tracciare alcune riflessioni sui modi in cui uno spazio possa assumere configurazioni diverse a seconda del tipo di informazione veicolata da progetti caratterizzati da una comunicazione integrata, accessibile e inclusiva.