La Pedagogia del ciclo di vita intende l’individuo come un essere in costante trasformazione. L’approccio narrativo valorizza la persona nell’interezza e singolarità della sua biografia formativa, personale e professionale secondo una visione dinamica. Il contributo presenta un caso di applicazione del metodo autobiografico alla formazione professionale. Il dispositivo è stato messo a punto e implementato a partire dalle pratiche autobiografiche ideate da numerosi studiosi di area francofona, (Domincé, 1991, 2007, Josso, 2000, 2011; Draperi, 2010). L’esperienza, unica nel suo genere, è stata realizzata all’interno delle attività formative del progetto OPENN (Offerta Percorsi Educativi Nuovi Napoli), nell’ambito del programma triennale (2018-2020) di contrasto alla povertà (educativa e materiale), finalizzato a formare 12 giovani mamme residenti nei Quartieri Spagnoli, uno dei più disagiati della città partenopea, avviandole verso percorsi di formazione professionale e di inserimento lavorativo1, così da innalzare il livello culturale ed economico ed incidere, in maniera significativa, sulla qualità di vita dell’intero nucleo familiare. Seppure il progetto nasca con tali finalità si è rivelato, nondimeno, un’opportunità preziosa per l’inserimento o re-inserimento nel mercato del lavoro delle mamme dei Quartieri Spagnoli. È del tutto evidente quanto sia difficile per queste donne rimettersi in gioco, in quanto ciò presuppone una conoscenza nuova sia di sé stesse che del proprio percorso formativo. Il dispositivo autobiografico è, in questo senso, un potente attivatore: infatti, proponendo una riflessione sul proprio processo di formazione, invita le donne alla produzione e personalizzazione del racconto di sé che lascia emergere la specificità del loro processo di formazione e, di conseguenza, le risorse acquisite nel corso delle diverse esperienze di vita che si rivelano utili alla costruzione e realizzazione di un progetto personale e professionale.

Spunti per una pedagogia del riconoscimento e dell’emancipazione attraverso la costruzione dell’identità narrativa: i risultati del Progetto OPENN / Capo, Marianna. - 17:(2025), pp. 618-623. (Intervento presentato al convegno Ricerca e progettazione pedagogica per contrastare povertà educative e dispersione scolastica. A 100 anni dalla nascita di Alberto Manzi tenutosi a Napoli nel Giugno 2024).

Spunti per una pedagogia del riconoscimento e dell’emancipazione attraverso la costruzione dell’identità narrativa: i risultati del Progetto OPENN

Marianna Capo
2025-01-01

Abstract

La Pedagogia del ciclo di vita intende l’individuo come un essere in costante trasformazione. L’approccio narrativo valorizza la persona nell’interezza e singolarità della sua biografia formativa, personale e professionale secondo una visione dinamica. Il contributo presenta un caso di applicazione del metodo autobiografico alla formazione professionale. Il dispositivo è stato messo a punto e implementato a partire dalle pratiche autobiografiche ideate da numerosi studiosi di area francofona, (Domincé, 1991, 2007, Josso, 2000, 2011; Draperi, 2010). L’esperienza, unica nel suo genere, è stata realizzata all’interno delle attività formative del progetto OPENN (Offerta Percorsi Educativi Nuovi Napoli), nell’ambito del programma triennale (2018-2020) di contrasto alla povertà (educativa e materiale), finalizzato a formare 12 giovani mamme residenti nei Quartieri Spagnoli, uno dei più disagiati della città partenopea, avviandole verso percorsi di formazione professionale e di inserimento lavorativo1, così da innalzare il livello culturale ed economico ed incidere, in maniera significativa, sulla qualità di vita dell’intero nucleo familiare. Seppure il progetto nasca con tali finalità si è rivelato, nondimeno, un’opportunità preziosa per l’inserimento o re-inserimento nel mercato del lavoro delle mamme dei Quartieri Spagnoli. È del tutto evidente quanto sia difficile per queste donne rimettersi in gioco, in quanto ciò presuppone una conoscenza nuova sia di sé stesse che del proprio percorso formativo. Il dispositivo autobiografico è, in questo senso, un potente attivatore: infatti, proponendo una riflessione sul proprio processo di formazione, invita le donne alla produzione e personalizzazione del racconto di sé che lascia emergere la specificità del loro processo di formazione e, di conseguenza, le risorse acquisite nel corso delle diverse esperienze di vita che si rivelano utili alla costruzione e realizzazione di un progetto personale e professionale.
2025
979-12-5568-324-7
Narrazione, inclusione, valorizzazione, talento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/160527
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