Il numero che presentiamo è la sintesi di un lavoro che nasce da un confronto su tematiche che appartengono alla città come fisicità che accoglie la gente e le pratiche sociali che quotidianamente vengono svolte. In questo lavoro ci occuperemo delle relazioni e dei contatti occasionali che nascono e si rinforzano proprio negli spazi pubblici, di come la progettazione di alcuni luoghi possa facilitare e rinforzare le relazioni di vicinato, ma anche di persone che s’incontrano in luoghi di transito appositamente progettati all’interno della città. Una costruzione sociale dei territori, intesi non solo come contenitori che ospitano strutture e macrostrutture per facilitare la governabilità di una città, ma come luoghi che ospitano un Mileau urbano fatto di relazioni che le persone costruiscono e disfano in continuazione; e forse non è lontana l’immagine metaforica di una Penelope che tesse e disfa di continuo la sua tela in attesa di Ulisse, sostiene Licari (2020). Stimoli sensoriali, connessione tra passato e futuro, saperi locali derivati dalle diverse culture, più sono ricche di sfumature e maggiore è la possibilità di animare le personalità e gli equilibri dei popoli che abitano ed animano il contenitore fisico della città.

Design: benessere nella città / Armato, Francesco. - In: NARRARE I GRUPPI. - ISSN 2281-8960. - 15:N.1(2020), pp. 1-139.

Design: benessere nella città

Francesco Armato
2020-01-01

Abstract

Il numero che presentiamo è la sintesi di un lavoro che nasce da un confronto su tematiche che appartengono alla città come fisicità che accoglie la gente e le pratiche sociali che quotidianamente vengono svolte. In questo lavoro ci occuperemo delle relazioni e dei contatti occasionali che nascono e si rinforzano proprio negli spazi pubblici, di come la progettazione di alcuni luoghi possa facilitare e rinforzare le relazioni di vicinato, ma anche di persone che s’incontrano in luoghi di transito appositamente progettati all’interno della città. Una costruzione sociale dei territori, intesi non solo come contenitori che ospitano strutture e macrostrutture per facilitare la governabilità di una città, ma come luoghi che ospitano un Mileau urbano fatto di relazioni che le persone costruiscono e disfano in continuazione; e forse non è lontana l’immagine metaforica di una Penelope che tesse e disfa di continuo la sua tela in attesa di Ulisse, sostiene Licari (2020). Stimoli sensoriali, connessione tra passato e futuro, saperi locali derivati dalle diverse culture, più sono ricche di sfumature e maggiore è la possibilità di animare le personalità e gli equilibri dei popoli che abitano ed animano il contenitore fisico della città.
2020
abitare, welfare, condivisioni, contaminazioni, inclusione, spatial design
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/160746
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