Il 21 e il 22 agosto del 1972 un giovane sub nei pressi della costa di Riace Marina rinviene due statue di bronzo che rappresentano uno dei momenti più alti della produzione scultorea di tutti i tempi e il più importante rinvenimento archeologico dell’ultimo secolo: i Bronzi di Riace. Rivivere e riproporre in un percorso immersivo all’insegna dell’interattività in realtà virtuale l’esperienza di una vera e propria immersione e l’emozionante momento della scoperta è l’obiettivo fissato dal Laboratorio di Geomatica dell’Univerità Mediterranea di Reggio Calabria. L’ambiente di sviluppo multipiattaforma utilizzato è Unity 3D, all’interno del quale lo siluppo dell’applicazione può avvenire sia in modo visuale (utilizzando la sua interfaccia utente), sia programmando (utilizzando a scelta il linguaggio C# o Javascript). La realizzazione degli scenari e gli oggetti inseriti nella scena, sono stati ricavati dai modelli tridimensionali realizzati attraverso tecniche fotogrammetriche (fondale e Bronzi); nel particolare il fondale è stato rilevato attraverso l’ausilio di un drone sottomarino. L’applicazione oggi proposta è ancora in via di perfezionamento e completamento.

Il patrimonio sommerso, un viaggio virtuale nei nostri fondali / Barrile, Vincenzo; Fotia, A. - (2018), pp. 55.85-55.92. (Intervento presentato al convegno XXII conferenza ASITA 2018 tenutosi a Bolzano (Italy) nel 27-29 Novembre 2018).

Il patrimonio sommerso, un viaggio virtuale nei nostri fondali

BARRILE, Vincenzo;Fotia A
2018-01-01

Abstract

Il 21 e il 22 agosto del 1972 un giovane sub nei pressi della costa di Riace Marina rinviene due statue di bronzo che rappresentano uno dei momenti più alti della produzione scultorea di tutti i tempi e il più importante rinvenimento archeologico dell’ultimo secolo: i Bronzi di Riace. Rivivere e riproporre in un percorso immersivo all’insegna dell’interattività in realtà virtuale l’esperienza di una vera e propria immersione e l’emozionante momento della scoperta è l’obiettivo fissato dal Laboratorio di Geomatica dell’Univerità Mediterranea di Reggio Calabria. L’ambiente di sviluppo multipiattaforma utilizzato è Unity 3D, all’interno del quale lo siluppo dell’applicazione può avvenire sia in modo visuale (utilizzando la sua interfaccia utente), sia programmando (utilizzando a scelta il linguaggio C# o Javascript). La realizzazione degli scenari e gli oggetti inseriti nella scena, sono stati ricavati dai modelli tridimensionali realizzati attraverso tecniche fotogrammetriche (fondale e Bronzi); nel particolare il fondale è stato rilevato attraverso l’ausilio di un drone sottomarino. L’applicazione oggi proposta è ancora in via di perfezionamento e completamento.
2018
978-88-941232-1-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/16391
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