The ‘fluid’ shores which have defined the borders of the Mediterranean have always favoured cultural processes of integration and hybridization. This factor has often given rise to common artistic form and modes of expression. Esoteric beliefs and religious cults, springing from a shared cultural matrix, have allowed, during the course of the centuries, an intense intertwinement between peoples, cultures and religions.A ‘spiritual connection’ which overcomes religious and cultural barriers between apparently irreconcilable civilizations is to be found in such a melting-pot of elementary geometrical forms and meaningful symbolic connections.Therefore geometry becomes the domain between algebra and metaphysical space, between measurement and symbol. It is the privileged instrument for investigating the complexity of the real world and for the representation of what the Greeks define as alogos: the indescribable. Geometry, therefore, takes on the role of the instrument of symbolic expression, an irreplaceable “universal code”, capable of transmitting, through its conformations and compositions, the immateriality and the indescribable of the shapes of the Spirit.

Il confine ‘fluido’ che definisce i limiti del Mediterraneo, ha sempre favorito processi di integrazione e ibridazione delle culture che, spesso, hanno trovato forme e modalità di espressione artistica comuni. Credenze esoteriche e culti religiosi, derivano da una condivisa matrice culturale che ha consentito, nel corso dei secoli, un fitto intreccio tra popoli, culture e religioni.Tale commistione trova nelle forme geometriche elementari e nei connessi significati simbolici un elemento di ‘connessione spirituale’ che supera barriere religiose e culturali tra civiltà apparentemente inconciliabili.La geometria diviene, così, terra di mezzo tra algebra e spazio metafisico, tra misura e simbolo, strumento privilegiato per l’indagine della complessità del mondo reale e per la rappresentazione di ciò che i greci definivano alogos: l’inesprimibile. Si apre, così, la strada ad una naturale vocazione della geometria come strumento d’espressione simbolica, insostituibile “codice universale”, capace di veicolare, attraverso le sue conformazioni e le sue composizioni, l’immaterialità e l’inesprimibilità delle forme dello Spirito.

The cut of the sphere. Vaulted surfaces and language of signs. (Il taglio della sfera. Superfici voltate e linguaggio dei segni)

MEDIATI, Domenico
2010-01-01

Abstract

The ‘fluid’ shores which have defined the borders of the Mediterranean have always favoured cultural processes of integration and hybridization. This factor has often given rise to common artistic form and modes of expression. Esoteric beliefs and religious cults, springing from a shared cultural matrix, have allowed, during the course of the centuries, an intense intertwinement between peoples, cultures and religions.A ‘spiritual connection’ which overcomes religious and cultural barriers between apparently irreconcilable civilizations is to be found in such a melting-pot of elementary geometrical forms and meaningful symbolic connections.Therefore geometry becomes the domain between algebra and metaphysical space, between measurement and symbol. It is the privileged instrument for investigating the complexity of the real world and for the representation of what the Greeks define as alogos: the indescribable. Geometry, therefore, takes on the role of the instrument of symbolic expression, an irreplaceable “universal code”, capable of transmitting, through its conformations and compositions, the immateriality and the indescribable of the shapes of the Spirit.
2010
978-88-6055-572-4
Il confine ‘fluido’ che definisce i limiti del Mediterraneo, ha sempre favorito processi di integrazione e ibridazione delle culture che, spesso, hanno trovato forme e modalità di espressione artistica comuni. Credenze esoteriche e culti religiosi, derivano da una condivisa matrice culturale che ha consentito, nel corso dei secoli, un fitto intreccio tra popoli, culture e religioni.Tale commistione trova nelle forme geometriche elementari e nei connessi significati simbolici un elemento di ‘connessione spirituale’ che supera barriere religiose e culturali tra civiltà apparentemente inconciliabili.La geometria diviene, così, terra di mezzo tra algebra e spazio metafisico, tra misura e simbolo, strumento privilegiato per l’indagine della complessità del mondo reale e per la rappresentazione di ciò che i greci definivano alogos: l’inesprimibile. Si apre, così, la strada ad una naturale vocazione della geometria come strumento d’espressione simbolica, insostituibile “codice universale”, capace di veicolare, attraverso le sue conformazioni e le sue composizioni, l’immaterialità e l’inesprimibilità delle forme dello Spirito.
Geometria; Disegno; Cosmologia simbolica; Geometry; Drawing; Cosmology symbolic
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/16508
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