Il saggio analizza le problematiche connesse all'interpretazione costituzionalmente conforme, alla luce dei rapporti fra Corte costituzionale e giudici comuni. La premessa, di respiro teorico-generale, si sofferma sull'epocale approdo italiano allo Stato costituzionale, conseguenza dei tragici eventi del primo Novecento, segnalando l'assoluta novità di una Costituzione caratterizzata non solo per la sua rigidità, quanto e piuttosto per la sua trama di principi,alcuni dei quali evidentemente indisponibili, e più in generale per la natura assiologicamente pregnante delle sue disposizioni. Si analizza inoltre il tema dell'interpretazione adeguatrice nei suoi risvolti processuali, a partire dalla verifica sulla c.d. "terza condizione" posta ai giudici, unitamente al controllo sulla rilevanza e alla non manifesta infondatezza, il cui espletamento viene richiesto a pena di inammissiibilità della questione di legittimità costituzionale. Particolare attenzione è dedicata poi ai recenti casi di "tensioni interpretative" fra Consulta e giudici comuni nel ricorso all'interpretazione adeguatrice e alla problematica questione della tutela dei diritti fondamentali a fronte delle ordinanze con le quali i giudici rigettano le istanze di parte volte ad ottenere l'incardinazione di un giudizio costituzionale. Il lavoro si sofferma infine sui requisiti di forma e di pubblicità che andrebbero assicurati, anche de iure condendo, per una maggiore "circolazione" delle argomentazioni fondate sulla tecnica dell'interpretazione adeguatrice o mediante le quali quest'ultima viene discutibilmente esclusa nei casi di specie.

Interpretazione conforme a Costituzione e ragionevolezza: la prospettiva dei giudici comuni

RAUTI, Alessio
2009-01-01

Abstract

Il saggio analizza le problematiche connesse all'interpretazione costituzionalmente conforme, alla luce dei rapporti fra Corte costituzionale e giudici comuni. La premessa, di respiro teorico-generale, si sofferma sull'epocale approdo italiano allo Stato costituzionale, conseguenza dei tragici eventi del primo Novecento, segnalando l'assoluta novità di una Costituzione caratterizzata non solo per la sua rigidità, quanto e piuttosto per la sua trama di principi,alcuni dei quali evidentemente indisponibili, e più in generale per la natura assiologicamente pregnante delle sue disposizioni. Si analizza inoltre il tema dell'interpretazione adeguatrice nei suoi risvolti processuali, a partire dalla verifica sulla c.d. "terza condizione" posta ai giudici, unitamente al controllo sulla rilevanza e alla non manifesta infondatezza, il cui espletamento viene richiesto a pena di inammissiibilità della questione di legittimità costituzionale. Particolare attenzione è dedicata poi ai recenti casi di "tensioni interpretative" fra Consulta e giudici comuni nel ricorso all'interpretazione adeguatrice e alla problematica questione della tutela dei diritti fondamentali a fronte delle ordinanze con le quali i giudici rigettano le istanze di parte volte ad ottenere l'incardinazione di un giudizio costituzionale. Il lavoro si sofferma infine sui requisiti di forma e di pubblicità che andrebbero assicurati, anche de iure condendo, per una maggiore "circolazione" delle argomentazioni fondate sulla tecnica dell'interpretazione adeguatrice o mediante le quali quest'ultima viene discutibilmente esclusa nei casi di specie.
2009
978-88-348-9535-1
Interpretazione adeguatrice; Corte costituzionale; Magistratura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/16895
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