Le imprese in fase di start-up non hanno un passato e, pertanto, non hanno una reputazione che consenta loro di costruire solidi legami fiduciari con gli stakeholder e con i clienti. Questa carenza costituisce uno dei principali punti di debolezza che accomuna le imprese giovani distinguendole da quelle che hanno superato lo stadio iniziale di vita. Quando si presentano difficoltà è facile che questi fragili legami fiduciari si recidano, determinando la perdita di risorse essenziali per la loro continuità di esistenza. Questo scritto presenta un modello esplicativo della relazione tra il soddisfacimento degli interessi delle differenti classi di stakeholder e dei bisogni dei clienti, la solidità dei legami fiduciari che le imprese riescono a costruire con essi e la loro reputazione. Oltre che a finalità di inquadramento teorico, esso risponde ad una istanza proveniente da imprenditori e consulenti che necessitano di conoscere le determinanti della reputazione aziendale per accelerare il processo di costruzione di questa fondamentale risorsa, rafforzare i legami fiduciari tra l’azienda e i suoi interlocutori (stakeholder e clienti) e, per questa via, accrescere le probabilità di superare lo stadio di vita giovanile. Questo scritto si conclude presentando attraverso una matrice la relazione tra la reputazione di mercato - che nelle start-up digitali è apprezzata sovente mediante metriche non convenzionali (numero di utenti, numero di accessi al sito web, durata media delle visite, tasso di conversione accessi/acquisiti, espressioni di gradimento da parte degli utenti, ecc.) -, la redditività attesa e il loro valore economico.
Reputazione aziendale, fiducia e sostenibilità delle imprese in fase di start-up / Nicolò, D.. - (2019), pp. 305-316. (Intervento presentato al convegno Identità, innovazione e impatto dell’aziendalismo italiano. Dentro l’economia digitale. Atti del XXXIX Convegno Nazionale dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale (A.I.D.E.A.) tenutosi a Torino nel 12-13 settembre 2019).
Reputazione aziendale, fiducia e sostenibilità delle imprese in fase di start-up
Nicolò D.
2019-01-01
Abstract
Le imprese in fase di start-up non hanno un passato e, pertanto, non hanno una reputazione che consenta loro di costruire solidi legami fiduciari con gli stakeholder e con i clienti. Questa carenza costituisce uno dei principali punti di debolezza che accomuna le imprese giovani distinguendole da quelle che hanno superato lo stadio iniziale di vita. Quando si presentano difficoltà è facile che questi fragili legami fiduciari si recidano, determinando la perdita di risorse essenziali per la loro continuità di esistenza. Questo scritto presenta un modello esplicativo della relazione tra il soddisfacimento degli interessi delle differenti classi di stakeholder e dei bisogni dei clienti, la solidità dei legami fiduciari che le imprese riescono a costruire con essi e la loro reputazione. Oltre che a finalità di inquadramento teorico, esso risponde ad una istanza proveniente da imprenditori e consulenti che necessitano di conoscere le determinanti della reputazione aziendale per accelerare il processo di costruzione di questa fondamentale risorsa, rafforzare i legami fiduciari tra l’azienda e i suoi interlocutori (stakeholder e clienti) e, per questa via, accrescere le probabilità di superare lo stadio di vita giovanile. Questo scritto si conclude presentando attraverso una matrice la relazione tra la reputazione di mercato - che nelle start-up digitali è apprezzata sovente mediante metriche non convenzionali (numero di utenti, numero di accessi al sito web, durata media delle visite, tasso di conversione accessi/acquisiti, espressioni di gradimento da parte degli utenti, ecc.) -, la redditività attesa e il loro valore economico.File | Dimensione | Formato | |
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