Il tema del rischio tsunami nel corso degli anni è divenuto sempre di maggiore interesse, soprattutto alla luce dei più recenti eventi catastrofici del 2004 in Indonesia e del 2011 in Giappone. Le problematiche connesse in genere con la difesa del territorio rispetto ad un evento naturale di qualsiasi natura, richiedono un’adeguata pianificazione di interventi volta all’individuazione di tutte le misure necessarie ad evitare un incremento del rischio. Nel caso dello tsunami, al momento il sistema di prevenzione maggiormente in uso è costituito dai sistemi di allerta, ad esempio il Pacific Tsunami Warning System (Sistema di Allerta Tsunami del Pacifico), che mantiene una rete di strumenti sismici e di indicatori del livello del mare in grado di identificare gli tsunami al fine di proteggere aree costiere di tutto il mondo. Tali sistemi tuttavia potrebbero rivelarsi non sufficienti in funzione delle peculiarità delle coste e del tipo di rischio cui possono essere esposte. Nella presente memoria si mostra come nelle aree in cui storicamente sono avvenuti eventi di una certa magnitudo, fondamentale importanza riveste la conoscenza delle caratteristiche degli eventi stessi e delle cause che lo hanno generato. A tale scopo si è preso in esame l’evento del 1908 nello Stretto di Messina, rispetto al quale, con l’ausilio di modelli matematici di ultima generazione e di dati topografici e batimetrici ad alta risoluzione, è stata dimostrata la sussistenza di un potenziale rischio di tsunami generato da frana sottomarina innescata dall’evento sismico. Dall’osservazione dell’impatto dello tsunami sulla costa, in termini di run‐up che di tempo di arrivo, ed in considerazione della particolare geografia del sito, si è effettuata una riflessione sui sistemi di allerta attualmente utilizzati.
Modellazione dello tsunami dello Stretto di Messina dovuto al sisma del 1908 / Barbaro, Giuseppe; Gangemi, Md; Giandomenico, Foti. - (2017). (Intervento presentato al convegno XXXVIII Corso di Aggiornamento in Tecniche per la Difesa del Suolo e dall'Inquinamento tenutosi a Guardia Piemontese (CS) nel 21-24 giugno 2017).
Modellazione dello tsunami dello Stretto di Messina dovuto al sisma del 1908
BARBARO, Giuseppe;FOTI G
2017-01-01
Abstract
Il tema del rischio tsunami nel corso degli anni è divenuto sempre di maggiore interesse, soprattutto alla luce dei più recenti eventi catastrofici del 2004 in Indonesia e del 2011 in Giappone. Le problematiche connesse in genere con la difesa del territorio rispetto ad un evento naturale di qualsiasi natura, richiedono un’adeguata pianificazione di interventi volta all’individuazione di tutte le misure necessarie ad evitare un incremento del rischio. Nel caso dello tsunami, al momento il sistema di prevenzione maggiormente in uso è costituito dai sistemi di allerta, ad esempio il Pacific Tsunami Warning System (Sistema di Allerta Tsunami del Pacifico), che mantiene una rete di strumenti sismici e di indicatori del livello del mare in grado di identificare gli tsunami al fine di proteggere aree costiere di tutto il mondo. Tali sistemi tuttavia potrebbero rivelarsi non sufficienti in funzione delle peculiarità delle coste e del tipo di rischio cui possono essere esposte. Nella presente memoria si mostra come nelle aree in cui storicamente sono avvenuti eventi di una certa magnitudo, fondamentale importanza riveste la conoscenza delle caratteristiche degli eventi stessi e delle cause che lo hanno generato. A tale scopo si è preso in esame l’evento del 1908 nello Stretto di Messina, rispetto al quale, con l’ausilio di modelli matematici di ultima generazione e di dati topografici e batimetrici ad alta risoluzione, è stata dimostrata la sussistenza di un potenziale rischio di tsunami generato da frana sottomarina innescata dall’evento sismico. Dall’osservazione dell’impatto dello tsunami sulla costa, in termini di run‐up che di tempo di arrivo, ed in considerazione della particolare geografia del sito, si è effettuata una riflessione sui sistemi di allerta attualmente utilizzati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.