I Coleotteri saproxilici sono tra le componenti più importanti delle zoocenosi forestali, essendo dipendenti a differenti livelli dalla disponibilità di legno morto di varia tipologia, alberi vetusti e funghi saprofiti, durante almeno una fase del proprio ciclo vitale. Un gran numero di elementi specializzati sono caratteristici, se non esclusivi, di ambienti forestali strutturalmente evoluti e ben conservati e sono quindi ottimi indicatori della qualità delle foreste. A questa categoria appartengono anche alcune specie inserite negli allegati della Direttiva Habitat. Le indagini entomologiche in Aspromonte, avviate nel 2015 con un progetto di ricerca specialistico tuttora in corso, hanno come obiettivi principali lo studio della distribuzione, ecologia, biologia e di alcuni aspetti tassonomici dei Coleotteri in Direttiva Habitat e saproxilici dei boschi vetusti e degli ambienti meglio conservati di questo importante massiccio di rifugio, anche al fine di caratterizzarne il significato biogeografico nell’ambito dei principali gruppi montuosi dell’Appennino meridionale e, più in generale, dell’intera penisola italiana. Si intende inoltre fornire una caratterizzazione trofica ed ecologico-funzionale delle comunità maggiormente rappresentative, al fine di acquisire le conoscenze di base necessarie all’elaborazione di strategie di gestione degli habitat nel loro complesso e di tutela delle specie di maggior significato, in accordo con le direttive e gli obiettivi specifici della Strategia Nazionale per la Biodiversità. Sotto il profilo faunistico e conservazionistico, sono da segnalare almeno tre specie in Direttiva Habitat, che sono risultate ben più diffuse di quanto si supponesse: Rosalia alpina, raro ed elegante longicorne caratteristico delle faggete, non più raccolto in Aspromonte da oltre un secolo, Osmoderma italicum, rarissimo endemita dell’Italia meridionale e Cerambyx cerdo, specie non rara ma in regressione, propria dei querceti termofili e xerofili. Particolare attenzione è rivolta anche allo studio delle tre specie autoctone in Calabria appartenenti al genere Cucujus, di cui sinora è stata accertata la presenza di C. haematodes, ma non si esclude che alcune popolazioni siano afferenti a C. cinnaberinus, altra specie in Direttiva Habitat, e C. tulliae, taxon di notevole interesse recentemente descritto. Da segnalare inoltre il ritrovamento in varie stazioni, anche di alta quota, di popolazioni di Lucanus tetraodon, semivicariante meridionale di L. cervus, specie anch’essa elencata nell’Allegato II della Direttiva Habitat. Merita particolare attenzione la presenza, da noi accertata, di numerose altre specie di Coleotteri saproxilici estremamente rare e localizzate, tra cui molti elementi caratteristici di foreste primarie o strutturalmente evolute, quali ad esempio Clinidium canaliculatum, Eurythyrea austriaca ed E. quercus, l’endemita appenninico Acanthocinus xanthoneurus, i rari Ipidia binotata, Grynocharis oblonga, Iphthiminus italicus e molti altri. Il copioso materiale ancora in studio ha rivelato infine una presunta specie nuova per la scienza appartenente a un genere assai complesso di Coleotteri Alleculidae.
Coleotteri saproxilici e specie in Direttiva Habitat del Parco Nazionale dell'Aspromonte / Biscaccianti, Ab; Manti, F; Castiglione, E; Bonacci, T; Siclari, A; Pelle, L; Bonsignore, C. P.; Bonsignore, CARMELO PETER. - (2016), pp. 150-150. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale sulla Biodiversità tenutosi a Matera nel 9 e 10 Giugno 2016).
Coleotteri saproxilici e specie in Direttiva Habitat del Parco Nazionale dell'Aspromonte
BONSIGNORE, CARMELO PETER
2016-01-01
Abstract
I Coleotteri saproxilici sono tra le componenti più importanti delle zoocenosi forestali, essendo dipendenti a differenti livelli dalla disponibilità di legno morto di varia tipologia, alberi vetusti e funghi saprofiti, durante almeno una fase del proprio ciclo vitale. Un gran numero di elementi specializzati sono caratteristici, se non esclusivi, di ambienti forestali strutturalmente evoluti e ben conservati e sono quindi ottimi indicatori della qualità delle foreste. A questa categoria appartengono anche alcune specie inserite negli allegati della Direttiva Habitat. Le indagini entomologiche in Aspromonte, avviate nel 2015 con un progetto di ricerca specialistico tuttora in corso, hanno come obiettivi principali lo studio della distribuzione, ecologia, biologia e di alcuni aspetti tassonomici dei Coleotteri in Direttiva Habitat e saproxilici dei boschi vetusti e degli ambienti meglio conservati di questo importante massiccio di rifugio, anche al fine di caratterizzarne il significato biogeografico nell’ambito dei principali gruppi montuosi dell’Appennino meridionale e, più in generale, dell’intera penisola italiana. Si intende inoltre fornire una caratterizzazione trofica ed ecologico-funzionale delle comunità maggiormente rappresentative, al fine di acquisire le conoscenze di base necessarie all’elaborazione di strategie di gestione degli habitat nel loro complesso e di tutela delle specie di maggior significato, in accordo con le direttive e gli obiettivi specifici della Strategia Nazionale per la Biodiversità. Sotto il profilo faunistico e conservazionistico, sono da segnalare almeno tre specie in Direttiva Habitat, che sono risultate ben più diffuse di quanto si supponesse: Rosalia alpina, raro ed elegante longicorne caratteristico delle faggete, non più raccolto in Aspromonte da oltre un secolo, Osmoderma italicum, rarissimo endemita dell’Italia meridionale e Cerambyx cerdo, specie non rara ma in regressione, propria dei querceti termofili e xerofili. Particolare attenzione è rivolta anche allo studio delle tre specie autoctone in Calabria appartenenti al genere Cucujus, di cui sinora è stata accertata la presenza di C. haematodes, ma non si esclude che alcune popolazioni siano afferenti a C. cinnaberinus, altra specie in Direttiva Habitat, e C. tulliae, taxon di notevole interesse recentemente descritto. Da segnalare inoltre il ritrovamento in varie stazioni, anche di alta quota, di popolazioni di Lucanus tetraodon, semivicariante meridionale di L. cervus, specie anch’essa elencata nell’Allegato II della Direttiva Habitat. Merita particolare attenzione la presenza, da noi accertata, di numerose altre specie di Coleotteri saproxilici estremamente rare e localizzate, tra cui molti elementi caratteristici di foreste primarie o strutturalmente evolute, quali ad esempio Clinidium canaliculatum, Eurythyrea austriaca ed E. quercus, l’endemita appenninico Acanthocinus xanthoneurus, i rari Ipidia binotata, Grynocharis oblonga, Iphthiminus italicus e molti altri. Il copioso materiale ancora in studio ha rivelato infine una presunta specie nuova per la scienza appartenente a un genere assai complesso di Coleotteri Alleculidae.File | Dimensione | Formato | |
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