La relazione si pone il problema della riferibilità alle decisioni costituzionali della classica distinzione tra ratio decidendi e obiter dicta. La conclusione, anche alla luce delle modalità con cui la Corte ricorre alla tecnica dell'autocitazione, è che tale distinzione deve considerarsi solo tendenziale, rintracciandosi sovente affermazioni importanti in parti "secondarie" delle motivazioni delle sentenze costituzionali, sulle quali la Corte ha spesso costruito le rationes decidendi di nuove decisioni.
Ratio decidendi e obiter dicta nella più recente giurisprudenza costituzionale (1986-1992): due formule antiche (forse troppo) per un processo “nuovo” (ma non troppo)? / Salazar, Carmela Maria Giustina. - (1994), pp. 305-322. (Intervento presentato al convegno La motivazione delle decisioni della Corte costituzionale tenutosi a Messina nel 7-8 maggio 1993).
Ratio decidendi e obiter dicta nella più recente giurisprudenza costituzionale (1986-1992): due formule antiche (forse troppo) per un processo “nuovo” (ma non troppo)?
SALAZAR, Carmela Maria Giustina
1994-01-01
Abstract
La relazione si pone il problema della riferibilità alle decisioni costituzionali della classica distinzione tra ratio decidendi e obiter dicta. La conclusione, anche alla luce delle modalità con cui la Corte ricorre alla tecnica dell'autocitazione, è che tale distinzione deve considerarsi solo tendenziale, rintracciandosi sovente affermazioni importanti in parti "secondarie" delle motivazioni delle sentenze costituzionali, sulle quali la Corte ha spesso costruito le rationes decidendi di nuove decisioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.