La relazione si pone il problema della riferibilità alle decisioni costituzionali della classica distinzione tra ratio decidendi e obiter dicta. La conclusione, anche alla luce delle modalità con cui la Corte ricorre alla tecnica dell'autocitazione, è che tale distinzione deve considerarsi solo tendenziale, rintracciandosi sovente affermazioni importanti in parti "secondarie" delle motivazioni delle sentenze costituzionali, sulle quali la Corte ha spesso costruito le rationes decidendi di nuove decisioni.

Ratio decidendi e obiter dicta nella più recente giurisprudenza costituzionale (1986-1992): due formule antiche (forse troppo) per un processo “nuovo” (ma non troppo)?

SALAZAR, Carmela Maria Giustina
1994-01-01

Abstract

La relazione si pone il problema della riferibilità alle decisioni costituzionali della classica distinzione tra ratio decidendi e obiter dicta. La conclusione, anche alla luce delle modalità con cui la Corte ricorre alla tecnica dell'autocitazione, è che tale distinzione deve considerarsi solo tendenziale, rintracciandosi sovente affermazioni importanti in parti "secondarie" delle motivazioni delle sentenze costituzionali, sulle quali la Corte ha spesso costruito le rationes decidendi di nuove decisioni.
1994
8834841093
Motivazione; decisioni Corte costituzionale; ratio decidendi/obiter dicta
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/20115
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